Ieri sera siamo stati invitati a una riunione di parrocchiani di Valenza, riunione che si sarebbe dovuta svolgere nei locali dell’oratorio che sono stati negati dall’attuale parroco, Don Tiziano, in carica dalla metà di aprile 2023. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto loro a riconsegnare le chiavi. La riunione si è svolta a casa di uno di loro. I rapporti con il nuovo sacerdote non stati idilliaci da subito. “E’ un dittatore”, sostengono , “decide solo di testa sua, non accetta il confronto. Ha stravolto tutto, dalla sistemazione dei banchi – tanto per dire – al suono delle campane”. In generale, ciò che lamentano è “il comportamento verso la comunità, verso i bambini, il rispetto che non è così chiaro e limpido verso le persone e questo autoritarismo. Ha sempre rifiutato un confronto diretto con la comunità”.
Gli adulti minacciano di non frequentare più la parrocchia e di far fare comunioni e cresime dei lori figli in altra chiesa. Ma ancora non hanno preso alcuna decisione definitiva. “O si isola o si fa una guerra contro però è brutto in entrambi i casi – afferma Simone – si dovrebbe trovare una via mezzo, noi la buona volontà ce la mettiamo , dall’altra parte no. Faremo altri incontri con altri parrocchiani”.
La signora Lena racconta anche un episodio spiacevole: “volevo far dire messa per i 20 anni della morte di mio figlio, Fabio Federici, mi sarei aspettata una parola di conforto da parte del sacerdote , invece niente, freddo come un ghiacciolo e poi quel giorno, durante la messa, il nome di mio figlio non l’ha detto. Mi sarebbe piaciuto che tutta la parrocchia, dopo 20 anni, avesse ricordato mio figlio ma non è successo”.
I giovani, riconsegnando le chiavi dell’oratorio, di fatto si sono già chiamati fuori. La loro attività, ultra decennale, di animazione la svolgeranno, evidentemente, in altro luogo. Insomma il “Valenza staff”, coeso e unito, non si scioglie per il contrasto con il parroco. “Abbiamo sempre animato le messe, partecipato alla vita parrocchiale, organizzato il GREST (Gruppo estivo, anche con 186 bambini, ndr) , quest’anno l’intero GREST ci siamo ritrovati da soli a farlo – sottolineano Daniele e Mattia – perché lui aveva sempre da fare”.
“Io spero vivamente che don Tiziano si apra al confronto – auspica Daniele – per il semplice fatto che la comunità chiede un confronto e dico che voglio tornare in quella chiesa, sentendomi come a casa mia”.
Dell’attrito fra don Tiziano e i parrocchiani è stato informato anche il vescovo di Terni mons. Francesco Antonio Soddu il quale ha cercato di fare il mediatore. Il vescovo ha detto che il sacerdote non si può cambiare, che bisogna “appianare le problematiche, trovare un punto d’incontro, avere pazienza e metterci una pietra sopra”. Visto come sta andando a finire possiamo dire che gli auspici del vescovo sono andati delusi.
Avremmo voluto sentire tanto anche la versione dei fatti di don Tiziano. Lo abbiamo contattato telefonicamente, gli abbiamo chiesto di dire la sua ma la sua risposta è stata categorica: “La posso salutare?” e ha riagganciato il telefono. Se dovesse cambiare idea siamo sempre disponibili ad ospitare un suo intervento.