Piazza Solferino è Piazza Solferino e non , come erroneamente alcuni pensano, “Piazza dei bambini e delle bambine”.
A sottolinearlo è Francesco Mazzilli, il figlio di Walter Mazzilli, storico ed esperto di toponomastica di Terni, deceduto qualche anno fa.
La questione è tornata di attualità perché nell’atto con cui la Lega di Terni chiede l’intitolazione di una piazza alle mamme e ai papà si cita l’esempo di “Piazza Solferino”, divenuta “Piazza dei bambini e delle bambine”.
“. La piazza alla quale fanno menzione i consiglieri comunali della Lega – scrive Mazzilli – ha cambiato nome molte volte nel corso dei secoli, mio padre lo ha documentato nel suo libro “Da Piazza Maggiore alla Rotonda dell’Obelisco. Le vie e le piazze di Terni“, edito nel 2009 grazie al contributo della fondazione CARIT; tuttavia la denominazione ”Piazza dei Bambini e delle Bambine“ attribuita a “Piazza Solferino“ non corrisponde a un atto di alcuna giunta comunale, ma è un‘attribuzione impropria, comunemente diffusa, a seguito dell’installazione della famosa Balena concepita dall’architetto Carlo Aymonino”.
“Vorrei citare queste parole – scrive ancora Mazzilli – che mio padre scrisse nel periodico Ingenium n°42 nel 1999: La toponomastica è una scienza rigorosa che, se utilizzata con intelligenza, apre piacevoli e interessanti percorsi per comprendere la storia dei luoghi in cui viviamo. […] Ridare il loro nome ai luoghi, vuol dire posizionarli dentro il fluire della storia e al contempo restituire un senso alla nostra presenza.
Con queste parole invito il consiglio comunale, al di là degli schieramenti e delle ideologie, a ripensare alla storia di Terni e al significato che diamo alla memoria collettiva seguendo un rigore logico, scientifico e che sia indice di una riscoperta delle comuni identità di ambito, storico, geografico, antropologico, senza cedere alla lusinga di motivazioni legate a un facile consenso, ma che risultano di dubbia efficacia”.