Il progetto Culla per la vita è stato finanziato, attraverso iniziative a Terni e Amelia, dal Movimento per la vita di Terni che ha potuto usufruire anche di un contributo della Fondazione Carit.
A precisarlo, con una nota a firma della presidente la dottoressa Maria Cagnoli, lo stesso Movimento per la vita di Terni
“Alla luce di quanto apparso nei mezzi di comunicazione in queste ultime ore riguardo la Culla per la vita, il Movimento per la Vita – Centro aiuto alla Vita di Terni ritiene doveroso apportare notizie chiarificatrici circa l’origine e lo sviluppo di questo progetto.
A seguito del tragico evento dell’abbandono e conseguente decesso di un neonato nei pressi di un supermercato di Terni, avvenuto nell’agosto del 2018 – si legge nella nota – la nostra Associazione si è resa subito promotrice di un’iniziativa finalizzata all’istallazione di una Culla per la Vita, in analogia con quanto già avvenuto in altre città italiane e dell’Umbria.
Abbiamo pertanto presentato questa richiesta al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni di allora, dott. Maurizio dal Maso, il quale, dopo aver preso visione dell’intero progetto (struttura interna con sistemi di comfort e di sicurezza adeguati, compresi i collegamenti con la Terapia Intensiva Neonatale della stessa Azienda Ospedaliera) firmò un atto di autorizzazione per la realizzazione della Culla, di cui conserviamo copia.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, si precisa che la nostra Associazione aveva richiesto ed ottenuto un contributo specifico dalla Fondazione CARIT, prorogato nel tempo fino al completamento dei lavori.
Sono state promosse inoltre varie iniziative pubbliche nelle città di Terni e di Amelia, finalizzate alla raccolta di ulteriori fondi per la realizzazione della Culla. Sia singoli cittadini che diverse Associazioni locali hanno elargito il loro contributo per questa finalità.
Lo stesso progetto è stato poi avallato dal successivo Direttore Generale, dr. Andrea Casciari.
La decisione poi di collocare la Culla al di fuori dell’area ospedaliera, per garantire al massimo la privacy delle donne, è stata adottata dall’attuale Direttore Generale dr. Pasquale Chiarelli. Per tale motivo l’amministrazione dell’Azienda Ospedaliera ha coinvolto sia il Comune di Terni che l’ATER, essendo quest’ultima Azienda proprietaria dell’immobile dove dovrà essere istallata la Culla stessa.
Nell’attuale contesto socio-sanitario, l’offerta alle donne madri, gratuita e sicura, di un’ultima possibilità di poter far nascere e vivere il proprio bambino, non risulta assolutamente in contrasto con un’eventuale scelta abortiva, dal momento che, una più attenta lettura della stessa legge 194 dimostra quanto anche questo strumento di salvataggio estremo, possa rispondere all’incipit della legge stessa:” Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana fin dal suo inizio”.