Dieci anni fa se ne andava il professor Vincenzo Pirro, una delle menti più brillanti che Terni abbia avuto. Allievo di Ugo Spirito, docente di Storia e Filosofia in Università e Licei, Pirro ha dedicato tutta la sua esistenza alla ricerca scientifica, alla cultura e ai suoi studenti. Non era ternano, nacque a San Severo nel 1938, ma si innamorò di questa città ed in particolare del quartiere Clai dove visse a partire dagli anni ‘80.
“Ha dedicato la sua opera alla conoscenza e al progresso civile della comunità ternana” recita un brano della targa commemorativa apposta sulla facciata della sua casa, scoperta questa mattina alla presenza, tra gli altri, del prefetto Paolo De Biagi che ha sostenuto “una città che non ricorda i propri figli è una città asfittica”, del sindaco Leonardo Latini che si è detto “orgoglioso di ricordare oggi il professor Pirro che per la storia di Terni ha fatto tanto”, dell’assessore alla cultura Andrea Giuli che ha sottolineato come “Pirro fosse un intellettuale disorganico ma al contempo organico. Il pluralismo è il sale di ogni convivenza, ha aggiunto, di ogni comunità che si senta aperta. La città si deve aprire al dibattito reale delle idee”.
Un ricordo di Vincenzo Pirro è stato poi tracciato dal professor Paolo Stopponi mentre Bruno Pilla ha letto alcuni brani da lui scritti.
Per l’occasione la famiglia ha anche aperto l’archivio privato “Vincenzo Pirro”, dichiarato “d’interesse storico particolarmente importante” dal Mibac.
È imponente la mole di pubblicazioni realizzate da Vincenzo Pirro, che coprono una finestra di oltre quarant’anni: tante opere nel campo filosofico negli anni ’70, mentre a partire dagli anni ’80 si dedica anche agli studi di storia, con particolare passione per il Risorgimento. È stato presidente del Comitato Provinciale di Terni dell’Istituto di Storia del Risorgimento, consigliere dell’Istituto di Storia dell’Umbria Contemporanea, dell’Istituto di Storia per la Cultura dell’Impresa Franco Momigliano e dell’Istituto Regionale di Ricerca Educativa dell’Umbria. Ha fondato il “Centro Studi Storici” nel 1989 e la rivista Memoria Storica nel 1991.