Pagine di un diario artistico per raccontare un umano percorso esistenziale usando barchette di carta e polipetti.
Pasquale Bruno, napoletano d’origine e ternano di adozione, ha raccolto i suoi ricordi, luoghi e colori della sua vita, in una serie di opere vividamente colorate realizzate con la Digital Art Giglèe. La sua carriera artistica è iniziata da poco più di un anno fa, cioè da quando il figlio Francesco gli ha regalato una tavoletta wacom. Utilizzando nove colori Bruno racconta, in un viaggio introspettivo, i suoi luoghi, il Lido Coroglio, l’isola di Nisida, golfo di Napoli, il Vesuvio, ma anche il Patrono San Gennaro e naturalmente le immancabili barchette con i polpetti.
“A chi mi chiedeva il perché della barchetta di carta – ha scritto Pasquale Bruno – rispondevo: sto imparando a disimparare tutto ciò che ho imparato crescendoIo. Vedo la barchetta come il recupero della purezza originale e ‘o purp (il polpo) tentacolare … attraente … seducente come i vicoli della mia città.”
Grazie ad una stamperia in Puglia scelta per la realizzazione delle sue opere, è nato anche un catalogo in edizioni limitate in tre formati. Venerdì 30 novembre, in occasione dell’inaugurazione della mostra di diciotto lavori di Pasquale Bruno intitolata “Sos al mondo …salvate la barchetta di carta”, che si terrà alle ore 20.30 al Met di piazza Tacito, il catalogo delle opere verrà presentato da Angelo Matteo Socci.
L’esposizione sarà visitabile per tutto il mese di dicembre.