“Al carcere di Terni serve un provvedimento immediato di sfollamento sia dei detenuti di alta sicurezza sia di quelli della media sicurezza, con criteri idonei a ristabilire l’ordine anche intervenendo su quei soggetti che si contraddistinguono per una posizione di leadership e per quelli interessati da patologie pschiatriche”. Lo scrivono in una lettera indirizzata al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al provveditore per la Toscana e l’Umbria e al direttore della casa circondariale di Terni, Claine Montecchiani, responsabile polizia penitenziaria regionale per la Fp Cgil e Giorgio Lucci segretario generale della Fp Cgil di Terni.
Nella lettera i sindacalisti ricostruiscono gli ultimi gravi episodi avvenuti lo scorso 21 luglio: “Il più grave si è verificato all’inizio del turno mattinale, quando un detenuto italiano di alta sicurezza 3 ha tentato di aggredire un Ispettore impegnato nello svolgimento di delicate attività. Solo la professionalità ed il sangue freddo dell’Ispettore, nonché l’intervento di altre unità del Corpo hanno evitato più gravi conseguenze. Si auspica – scrivono Montecchiani e Lucci – un celere trasferimento del soggetto, soprattutto allo scopo di tutelare l’incolumità fisica e la serenità del dipendente interessato e per evitare il concretizzarsi delle ritorsioni che il detenuto sembrerebbe avere in animo di realizzare”.
La Fp Cgil esprime dunque “massimo sostegno e solidarietà nei confronti del poliziotto aggredito”, ma l’episodio riportato non è l’unico verificatosi negli ultimi giorni. “Successivamente in almeno due occasioni – continua la Fp Cgil – il personale è dovuto intervenire in forze a seguito di altre criticità poste in essere da detenuti del circuito media sicurezza: in un caso un soggetto malmenava un altro ristretto per il quale sono state necessarie cure presso l’infermeria, mentre in un altro si è dovuti nuovamente intervenire per un rilevante episodio di autolesionismo sempre per futili motivi”.
Tutto questo avviene in un quadro che la Fp Cgil giudica ormai insostenibile: “Ci giungono forti lamentele da parte dei lavoratori operanti presso la casa circondariale ternana – aggiungono Montecchiani e Lucci – che descrivono un quadro connotato da un grave affaticamento lavorativo, un serio sovraffollamento, una evidente e già denunciata carenza di personale e bassi livelli di sicurezza. A tale situazione si aggiunga che gli allentamenti alle restrizioni previste per fronteggiare l’emergenza Covid stanno determinando un considerevole innalzamento delle attività del Reparto, dato che si sta procedendo a far fronte a tutte le esigenze procrastinate nei mesi di marzo, aprile e maggio, con notevole aggravio anche per ciò che riguarda i sevizi di traduzione e piantonamento”.
Di qui la richiesta all’amministrazione penitenziaria di un “segnale concreto che sia letto dal personale come una dimostrazione di vicinanza da parte dei vertici, cominciando almeno da un provvedimento immediato di sfollamento”. Sfollamento che, secondo la Fp Cgil consentirebbe di limitare gli “ormai troppo numerosi episodi di criticità” e “garantire al reparto di trascorrere un piano ferie caratterizzato da adeguati livelli di benessere organizzativo”.