Il simbolo degli sfollati di via degli Arroni, l’88enne nonno Giulio, ha trovato, da solo, una sistemazione. Da giovedì 16 gennaio vive in un appartamentino ammobiliato in corso vecchio, nel centro di Terni. Non ha aspettato i tempi biblici del comune di Terni. Dopo essere stato ospite di una cara amica per alcune giorni (6) “dormivo in uno stanzino, non potevo più starci”, e dopo aver rifiutato una indecorosa offerta del Comune in un tugurio di vico del Politeama, Giulio ha trovato, tramite agenzia immobiliare, questa sistemazione autonoma: “ma che comune e comune – ci dice al telefono – ma che ha voglia di scherzare, il comune se ne frega completamente, casa l’ho trovata per conto mio, insieme alla mia amica. Loro ti offrono cose che non puoi accettare.”
Sistemazione autonoma hanno trovato anche Patrizia (che era tra gli sfollati ospiti del Class hotel) e Francesco e Francesca (anche loro in albergo).
Di loro, l’unico che si sistemerà in un alloggio Ater a canone concordato è Daniele.
Si può dire che così si chiude l’emergenza abitativa che si era venuta a creare dopo l’esplosione che sabato 28 dicembre aveva devastato due appartamenti rendendone inagibili altri 14.
LA NOTIZIA DELL’INCENDIO
LA PROTESTA DEGLI GLI SFOLLATI
LA POSIZIONE DEL COMUNE DI TERNI
“Abbiamo attivato l’Ater – ha affermato l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti – e abbiamo fornito l’elenco di tutti i nominativi delle persone che hanno chiesto accoglienza al Comune a seguito dell’emergenza e dei problemi causati dall’incidente. Con l’intervento dell’Ater abbiamo così dato la possibilità ai cittadini coinvolti di ottenere un affitto a canone concordato e due coppie già dalla prossima settimana potranno avere l’alloggio seguendo questa procedura”.
“Dopo l’esplosione del 28 dicembre – sottolinea Stefano Fatale, assessore alla protezione civile – abbiamo attivato il COC con la piena operatività della Protezione Civile del Comune di Terni che ha fornito tutta l’assistenza possibile e inoltre abbiamo garantito l’accoglienza ben oltre le 72 ore previste dalla normativa, fino al 7 gennaio”.
“Conoscendo la situazione di disagio e di drammaticità che ha coinvolto i nuclei familiari che abitavano nella palazzina, come previsto dalla normativa, abbiamo quindi voluto offrire a tutti gli sfollati la possibilità di rivolgersi ad Ater. Oltre alle due coppie che hanno deciso per l’alloggio a canone concordato, altri stanno ancora vedendo degli immobili oppure hanno trovato un’autonoma sistemazione”.