Menu in Braille, anche in lingua inglese, per rendere maggiormente accessibili alle persone con disabilità visiva i locali che somministrano cibo e bevande nonché incuriosire, stimolare e sensibilizzare l’opinione pubblica verso questo tema. Si tratta di un progetto che non ha precedenti in Italia e che sta per partire da Terni: “Si mangia anche con le mani”.
“L’dea è nata proprio qui a Terni, ha detto Roberto Melchiorri consigliere dell’Unione Ciechi e Ipovedenti della provincia di Terni, da un nostro consigliere che ha notato l’assoluta assenza di menu in Braille a disposizione delle persone con disabilità visiva. L’abbiamo sottoposta a FIPE Confcommercio Terni, che ha subito aderito in modo molto collaborativo. La quota di adesione è simbolica e può essere detratta fiscalmente, ma ciò che più è importante per noi è rendere accessibili un numero sempre maggiore di spazi alle persone non vedenti, far scoprire in modo diverso, simpatico e divertente un alfabeto a molti ignoto, valorizzare le attività imprenditoriali che ogni giorno si impegnano silenziosamente per far crescere il nostro territorio, in un periodo così difficile”.
Le adesioni saranno raccolte a partire da settembre, per essere pienamente operativi da gennaio 2020. Ad ogni esercente che aderirà al progetto saranno forniti menu in Braille personalizzati, anche in lingua inglese e l’esercente potrà scegliere tra due formule di partecipazione. Intanto, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Terni sta mettendo a punto gli strumenti web attraverso i quali il progetto sarà attuato e promosso. A fronte di una quota di partecipazione simbolica, sito web e pagina Facebook di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Terni pubblicheranno l’elenco degli esercizi aderenti.
“Riteniamo questo progetto particolarmente importante – ha sottolineato Mirko Zitti, vicepresidente regionale FIPE Confcommercio Umbria – perché stimola l’attenzione di noi esercenti su argomenti di estrema rilevanza, quali l’implementazione dei servizi per la disabilità visiva e la cecità. Qui si parla di abbattere barriere invisibili che pure esistono. In questo momento, siamo tra i primi in Italia e lavoreremo insieme per migliorare l’accesso ai servizi dei nostri locali. Sono convinto che, come operatori, saremo in grado ancora una volta di dimostrare la nostra attenzione ai temi del sociale.”