Sono 13,45 quando la delegazione sindacale ricevuta dal Prefetto scende le scale di palazzo Bazzani per comunicare ai lavoratori di TCT, in presidio lì sotto in viale della stazione, l’esito della trattativa fra AST e TCT stessa. “Il prefetto ci ha comunicato che nelle prossime ore la TCT riprenderà la produzione e che, fondamentalmente, l’accordo fra le parti non c’è stato – scandisce Simone Liti della Fim Cisl – probabilmente continuerà una interlocuzione fra le parti ma con i lavoratori della fabbrica. Questa la notizia che ci è stata data. Chiaramente noi saremo sentinelle vigili perché quanto comunicato sia rispettato perché per noi è fondamentale che si mantenga l’occupazione e la produzione sul territorio”. Sul fatto che sia una notizia positiva sono tutti d’accordo. Infatti quando AST e TCT sono salite dal prefetto fra i lavoratori il sentimento prevalente era il pessimismo. “Abbiamo ottenuto il massimo risultato – ribadisce Alessandro Rampiconi Fiom-Cgil – per come si erano messe le cose”, anzi sottolinea ancora Rampiconi “la trattativa che ancora non c’è si svilupperà nei prossimi mesi ma, in assenza di un accordo, c’è un contratto in essere che andrà avanti fino alla normale scadenza che è la fine del 2024. Abbiamo questa garanzia che va oltre le aspettative che ci eravamo dati.” In questo senso “la dichiarazione di Timpani (TCT) – afferma Emilio Trotti della Fim Cisl – è che l’accordo non c’è , lui si fa carico del problema sociale riaprendo l’azienda, rispettando il contratto nonostante l’azienda perda. Ast da parte sua ribadisce che nei prossimi mesi si cercherà di ristabilire corrette relazioni industriali che possano portare le parti da oggi alla scadenza del contratto a una soluzione condivisibile con la finalità di non perdere l’occupazione e di non perdere questa produzione sul territorio”. Sul fatto che quanto assicurato oggi venga rispettato, “abbiamo la garanzia delle istituzioni – sottolinea Giovacchino Olimpieri Fismic – che monitoreranno la situazione insieme a noi. Al tavolo delle trattive c’era il sindaco”. “L’obiettivo – ha detto il sindaco di Terni Leonardo Latini – era quello di tutelare voi, ora vedremo cosa succederà nella trattativa fra privati. La vostra presenza qui – ha aggiunto il sindaco – è stata importante perché si parlava di persone e non di numeri, e voi stavate qui e ciò ha spinto tutti a un’assunzione di responsabilità per la soluzione dei problemi delle persone, in questo caso, dei vostri”.
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Quando tutto sembrava virare al peggio dunque c’è stata la svolta positiva. Nessuno dei 52 lavoratori di TCT pensava di poter tornare in fabbrica domani. Così invece sarà nella speranza che AST e TCT trovino presto una intesa anche perché il 2024 è dietro l’angolo.
IL SIT IN DEI LAVORATORI IN VIALE DELLA STAZIONE, SOTTO LA SEDE DELLA PREFETTURA