Scoppia un caso nel Comune di Terni, il mancato pagamento di alcuni volontari civici, che di quei soldi – seppure pochi – hanno comunque bisogno.
A segnalare la vicenda alcuni di loro che vanterebbero un credito nei confronti dell’Ente mediamente di circa 60 euro. Questo perché sono stati richiamati a collaborare con il Comune nel corso del mese di luglio, per circa una settimana, dopo che al 30 giugno era stato interrotto il rapporto con l’Ente come stabilito nella delibera di Giunta del 1 aprile 2020 che già prorogava proprio fino al 30 giugno il loro rapporto con il Comune di Terni.
Al di là della cifra, che è modesta, resta il fatto che questi soldi rappresenterebbero comunque un aiuto e a dar fastidio, oltremodo, è anche lo scarica-barile fra dirigenti che – ascoltando le lamentele di chi ci ha contattato – si rimpallerebbero le responsabilità.
“Scrivetelo, rendete pubblico ciò, perché persone che hanno veramente bisogno sono state lasciate sole”.
Nella delibera di giunta che annunciava la sospensione del rapporto entro il 30 giugno 2020 si proponeva anche “di demandare alla Direzione Welfare l’avvio a regime delle attività per la presa in carico dei beneficiari del reddito di cittadinanza in collaborazione con le altre direzioni
comunali entro il 30/09/2020”, tutto ciò poiché “dall’analisi dei dati in possesso dell’Amministrazione Comunale la maggior parte dei cittadini che accedono al volontariato civico rientra tra coloro che possono accedere all’istituto del reddito di cittadinanza che offre maggiori benefici e garanzie ai
percettori dello stesso”.