Sono state 823 le persone che, nei centri umbri colpiti dal sisma, sono state assistite la notte scorsa nelle aree di accoglienza approntate dal sistema regionale di protezione civile della regione che ha messo a disposizione complessivamente 1.118 posti letto.
L’affluenza maggiore nelle zone di Norcia (404 persone complessive, comprese le varie frazioni). A Preci e frazioni 145 persone, a Cascia e frazioni (tra cui Avendita) 120 persone complessive, a Scheggino 21, Cerreto di Spoleto 67 e Monteleone di Spoleto 46. Anche Sant’Anatolia di Narco, presso la palestra del capoluogo, ospita 20 persone.
31 le aree di ricovero. I dati sono stati comunicati dal Centro regionale di protezione civile dell”Umbria. Sono state allestite 88 tende, 22 delle quali nel territorio di Cascia e 68 a Norcia e frazioni .
Inoltre una scuola primaria è stata dichiarata inagibile, a Norcia, nel corso dei controlli svolti nelle ultime ore. Problemi meno gravi sono invece stati riscontrati per le altre strutture scolastiche. Sono stati svolti dai tecnici del Comune – riferisce l”ente – della Protezione civile e dei vigili del fuoco i sopralluoghi negli edifici scolastici al fine del rilascio dei rispettivi nulla-osta al loro utilizzo. L’edificio della scuola dell’infanzia e primaria è stato dichiarato inagibile. Il Comune si è già attivato al fine di predisporre dei moduli sostitutivi che verranno messi a disposizione dall’Anci.
Per motivi di ordine tecnico quindi l’inizio delle lezioni in questa scuola, previsto per il 12 settembre , potrebbe essere posticipato. Hanno invece riportato problemi meno gravi gli edifici scolastici di primo e secondo grado che hanno soltanto bisogno di un pronto intervento su alcune finiture. In queste scuole le lezioni cominceranno regolarmente il 12 settembre.
Infine, le opere d’arte danneggiate dal sisma o salvate dalle chiese lesionate dovranno essere custodite a Norcia dove dovrà avvenire anche il loro successivo restauro “per evitare che il territorio venga depauperato ancora una volta di beni storici, artistici e culturali che costituiscono l’identità della comunità”: lo ha ribadito il sindaco della città, Nicola Alemanno. Come già anticipato dal vescovo, Renato Boccardo, che ha anche parlato al telefono con il ministro Dario Franceschini, il Comune conferma che tutte le chiese del territorio nursino sono risultate inagibili.