“Una riunione preparatoria, per poter essere immediatamente operativi in vista dell’emanazione del decreto legge che il governo dovrebbe accingersi ad approvare all’inizio della prossima settimana”: può essere così sintetizzata, attraverso le parole della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la finalità dell’incontro che si è tenuto ieri a Cascia con i sindaci di tutti i Comuni umbri interessati dal sisma del 24 agosto cui ha partecipato il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani.
“Questo incontro – ha detto la Marini –, che è stato esteso anche ai Comuni esterni all’area interna Valnerina, ha l’obiettivo di condividere le informazioni che ci consentiranno di affrontare nel più breve tempo possibile la fase operativa della ricostruzione che, pur tenendo conto del passato, avrà un modello proprio, innovativo e tagliato su misura per questa esperienza. Si interverrà infatti integralmente sul patrimonio pubblico e privato, sui beni culturali, si provvederà a sostenere le attività economiche e ciò nell’ambito di una forte collaborazione e cooperazione tra i vari livelli istituzionali, tra il Commissario straordinario, i presidenti delle Regioni nella veste di vice commissari ed un comitato istituzionale di cui faranno parte sindaci e rappresentanti delle Province per garantire una gestione continuativa della ricostruzione. Tra le novità previste dal decreto – ha annunciato la presidente della regione – c’è l’istituzione di un unico ufficio per la ricostruzione che opererà in stretta relazione con il Commissario, il presidente della Regione e Comuni ed a cui dovrà essere destinato personale con competenze tecniche ed amministrative, integrato da eventuale personale aggiuntivo previsto dal governo per il tempo necessario alla ricostruzione. Ufficio unico – ha spiegato ancora la Marini – non significa centralizzato, avrà infatti una operatività territoriale con una sede a Norcia e una a Foligno, dove c’è la sede regionale della protezione civile. Il governo – ha poi ricordato la presidente – si è preso l’impegno di mettere le risorse necessarie per ricostruire sia le prime case che le seconde abitazioni tenendo conto della specificità di quest’area e alle caratteristiche tipologiche residenziali dei comuni interessati. Condivido – ha concluso la Marini – l’impostazione politica del decreto che si attaglia alle caratteristiche del sisma del 24 agosto e che dà risposte puntuali ai danni diretti e indiretti causati dal sisma. E’ inoltre importante che nel decreto si immagini una ricostruzione anche di interventi immediati per non indebolire il tessuto economico produttivo, in particolare turistico e agroalimentare”.
Dopo aver evidenziato come in Umbria la fase di emergenza del terremoto “è stata gestita con capacità e prontezza”, il Commissario Vasco Errani ha anticipato alcuni contenuti del Decreto: dalla unicità della centrale di committenza (Invitalia), alle white list cui dovranno obbligatoriamente iscriversi le imprese impegnate nella ricostruzione pubblica e privata, con la creazione di una nuova struttura a ciò dedicata. “Questo – ha spiegato – consentirà di semplificare le procedure, ma anche di avere un elemento importante di valutazione delle aziende e di certificazione che va oltre il sistema antimafia e che incrocia quanto previsto dal nuovo Codice degli appalti. Allo stesso modo – ha annunciato – si prevede una lista per i professionisti relativa alle capacità professionali e gestionali rispetto al numero di pratiche che possono essere assunte per evitare concentrazioni eccessive che generano lungaggini”. Fra le novità del Decreto anche l’impossibilità di chi ha avuto rapporti con una azienda di ricoprire il ruolo di direttore dei lavori per quella stessa azienda ed il finanziamento, accanto all’adeguamento sismico, del miglioramento sismico con una resistenza al terremoto dell’80%. I danni stimati ammontano a 4 miliardi – ha ricordato – e verranno finanziate al 100% le prime case e le seconde abitazioni ubicate nelle aree interne, al 50% verrà invece finanziato il recupero delle seconde abitazioni fuori dalle aree interne.
Per i Beni culturali si sperimenterà una Sovrintendenza unica per l’area del terremoto che assumerà le competenze di tutte le Soprintendenze territorialmente competenti. Su tutti i Beni culturali, inclusi quelli delle Curie, al netto delle donazioni fatte al 100% alle Curie, si interverrà con progetto e soggetto attuatore unico da parte del Ministero dei beni culturali, previo un protocollo con le Curie alle quali sarà assicurata la possibilità di condividere le priorità, le strategie progettuali e la qualità dei progetti.
“Un impegno forte nel Decreto è previsto per l’ economia, in particolare per il settore del turismo e della promo – commercializzazione per sostenere anche le aree attigue a quelle direttamente colpite ma che comunque hanno subito gli effetti del terremoto. Per le imprese danneggiate è , ad esempio, previsto un prestito d’onore di 30 mila euro con preammortamento di 3/5 anni a zero interessi e lunghissimi tempi di rientro “così da dare una prima boccata d’ossigeno ed evitare delocalizazioni – ha spiegato il Commissario. Previsti anche finanziamenti fino a 600 mila euro per progetti di riqualificazione e innovazione per tutti i tipi di imprese, con preammortamento in 3 anni, zero tasso d’ interesse e 15 anni per la restituzione. Risorse dedicate verranno reperite nell’ambito della riprogrammazione dei fondi strutturali e da parte del miliardo 600 milioni di fondi europei che rientreranno in Italia. Individuate anche politiche specifiche per l’agricoltura a sostegno soprattutto delle filiere integrate.
“C’è stato – ha detto Errani – uno sforzo straordinario da parte del governo, inedito dal punto di vista della capacità di rispondere finanziariamente e mai avvenuto in precedenza in occasione di altri terremoti. Il decreto sarà strutturato in modo da rispondere al complesso delle questioni della ricostruzione dando sin dall’inizio certezze sulle risorse necessarie con l’obiettivo di ricostruire in legalità, sperimentando un nuovo modello di crescita economica delle aree interessate per evitarne lo spopolamento, e dando per il futuro un modello efficace da seguire in caso di calamità naturali . In questo quadro – ha concluso Errani – la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali riveste una importanza straodinaria. Se sapremo cooperare – ha detto – avremo una accelerazione degli interventi rispetto alle esperienze precedenti”.