Il Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo torna in libertà. Nella tarda mattinata, il Tribunale del riesame di Perugia, ha infatti revocato gli arresti domiciliari ai quali era stato costretto, dal 2 maggio scorso, nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarita’ nell’affidamento di appalti pubblici. Rimane invece confermata l’interdizione dall’attivita’ amministrativa per l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, indagato nella stessa inchiesta, che si era visto revocare i domiciliari già dopo l’interrogatorio del Gip.
La decisione e’ stata assunta dai giudici dopo l’udienza di ieri, durante la quale i legali del primo cittadino ternano, Guido Calvi, Attilio e Daniele Biancifiori, e quello dell’assessore, Roberto Spoldi, avevano chiesto la revoca delle rispettive misure.
C’è ovviamente soddisfazione tra i legali di Leopoldo Di Girolamo per la decisione del Tribunale del riesame. “Questo momento buio – sostiene l’avvocato Attilio Biancifiori – è finalmente finito ed ora, da persona libera, come è giusto che sia, Di Girolamo potra’ affrontare gli scenari giudiziari e politici che lo attendono. Lui – prosegue il legale di difesa – ha dimostrato sempre serenità, cosa che gli ha consentito di superare le difficoltà del momento ed avere fiducia nel fatto che l’autorita’ giudiziaria gli avrebbe dato questo riconoscimento. La misura cautelare, che ha sconcertato l’opinione pubblica per il profilo di umanita’ del sindaco – aggiunge l’Avv. Biancifiori – non era necessaria e ora il suo annullamento ripristina una situazione di normalità”.
Contestualmente alla revoca dei domiciliari, al primo cittadino ternano non e’ stata applicata alcuna misura sostitutiva, in quanto nonostante i giudici del Riesame considerassero la misura interdettiva dall’attivita’ amministrativa la piu’ idonea, questa non e’ applicabile per le cariche elettive, come appunto quella di sindaco.
Sospensione della carica che rimane, invece, per l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, visto che nello stesso provvedimento notificato al sindaco, i giudici hanno rigettato l’istanza di revoca presentata dalla difesa. “E’ una decisione che non comprendiamo – spiega il suo legale, Roberto Spoldi – e per la quale si profila il ricorso in Cassazione, una volta lette le motivazioni che saranno depositate entro 45 giorni”.