Nel corso di una cerimonia privata che si è svolta nell’ufficio del sindaco di Terni, Leonardo Latini, è stato consegnato alla signora Renata Ersilia Stefanini Salvati il Thyrus d’oro, il simbolo di Terni.
La signora Renata, oggi 99enne, è stata la prima donna ad essere candidata in consiglio comunale, per il Partito Comunista ed è stata anche la prima donna a ricoprire la carica di assessore con i sindaci Michiorri, Secci e Ottaviani.
“”Dopo anni di dimenticanza – ha detto non senza un filo di comprensibile emozione – ricevo questo ricordo e sono grata al sindaco perché poteva benissimo ignorare la deliberazione e con spirito molto democratico ha voluto invece che si realizzasse. E’ un riconoscimento che dà un valore a quanto molti di noi hanno fatto per ridare a Terni la speranza, la pace e la dignità. Mi auguro – ha evidenziato la signora Renata – che i cittadini ritornino ad amare la loro città e che attorno a questa Amministrazione si crei l’unità di tutta la città di Terni per ritornare a vivere ed a vedere il Palazzo comunale come il palazzo di tutti i cittadini”.
Nel consegnarle il Thyrus d’oro, il sindaco Latini ha utilizzato parole molto belle: ” “come donna in politica e come assessore – ha detto il sindaco – ha contribuito in maniera determinante alla ricostruzione postbellica del sistema scolastico della città. Una donna di profonda cultura e raffinatezza di pensiero la cui passione, energia, lealtà, insieme al suo grande senso civico, sono state e restano di esempio per il riconoscimento dei diritti delle donne, dei lavoratori e per una comunità cittadina più solidale che si ricostruisce attraverso valori condivisi.”
Il conferimento del Thyrus d’oro a Renata Ersilia Stefanini Salvati era contenuto in un atto di indirizzo presentato nel 2016 da Valeria Masiello (PD) a nome della maggioranza di centrosinistra di allora “come ringraziamento da parte della città di Terni e come onorificenza per l’importanza della sua lunga militanza e attività politica e sociale con la quale ha contribuito ad aiutare tanti cittadini e a riconsegnarci una città moderna dopo la distruzione della guerra”.