Antonino Ruggiano è il nuovo sindaco di Todi. Lo è per sole 26 schede in più rispetto allo sfidante, il sindaco uscente Carlo Rossini. Ruggiano, espressione del centro destra, ha ottenuto 3.838 voti; Rossini, espressione del centrosinistra, ha ottenuto 3.812 voti. In percentuale fa 50,17% contro 49,83%.
Si è recato alle urne il 58,34% degli aventi diritto. Rispetto al 1° Turno, il 10% in meno.
In una tornata amministrativa che premia largamente il centro destra che quasi ovunque si è presentato unito, il centro sinistra, ma soprattutto il Partito Democratico di Matteo Renzi, fra le tante città perse, Genova in primis, oltre Todi, deve annoverare anche la sconfitta di Rieti, conquistata 5 anni fa da Simone Petrangeli.
Anche Rieti torna al centro destra. Infatti, è stato eletto sindaco Antonio Cicchetti, appoggiato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Unione di centro e diverse liste civiche. Cicchetti ha ottenuto 12.660 voti , pari al 50,20%.
Il sindaco uscente del Partito Democratico, Simone Petrangeli, appoggiato anche dai socialisti e da alcune civiche, ha ottenuto 12.560 voti, pari al 49,80%. La differenza l’hanno fatta, dunque, 100 schede.
A Rieti ha votato per il ballottaggio il 65.50% degli aventi diritto , il 7% in meno rispetto al 1° Turno.
Anche in queste amministrative, come già accaduto lo scorso anno (Torino e Roma), il centro sinistra e, soprattutto il Partito Democratico, si dimostra scarsamente competitivo nel turno di ballottaggio.
E proprio il segretario del PD, Matteo Renzi, che non si è speso affatto per i suoi sindaci impegnati ai ballottaggi, ha rotto il silenzio con un lungo post su Facebook, a risultati acquisiti.
ECCO IL RENZI PENSIERO
I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vittoriosi siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l’Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce. Ma più in generale da Ermanno a Cernusco sul Naviglio fino a Francesca a Sciacca, da Marco a Mira fino a Tommaso a Molfetta tutta Italia vede risultati belli e sorprendenti di alcuni dei nostri. Menzione speciale per Veneto e Puglia, regioni dove andiamo meglio del previsto. Peggio del solito Liguria e Emilia Romagna. Luci e ombre in tutte le altre zone.Questi sono i dati veri. Ovviamente i commenti per una settimana saranno i soliti, consueti, apocalittici. Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c’era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso. Qualcuno dirà che questo risultato è un campanello d’allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci. Gente che non ha mai preso un voto commenterà con enfasi dimenticando che i candidati contano più del dibattito nazionale nello scegliere un sindaco.Poi il chiacchiericcio si sposterà altrove. Come sempre, più di sempre. Perché le elezioni amministrative sono un’altra cosa rispetto alle elezioni politiche. E chi come me ha vestito la fascia tricolore sa benissimo che cosa significhi fare il sindaco: occuparsi dei sogni e dei bisogni dei cittadini, non inseguire le polemiche della politica politicante. Andando a letto, allora, un pensiero ai sindaci eletti, a quelli del mio partito ma anche agli altri. Da stasera rappresentate la vostra comunità. Lasciate stare le chiacchiere. Da oggi voi avete addosso tutte le responsabilità della vostra gente. Siate forti, all’altezza delle speranze che vi sono state consegnate. Conosco il sentimento di vertigine che prenderà il vostro cuore nelle prossime ore: lasciate che vi attraversi. E ricordatevi che non siete i primi cittadini, ma gli ultimi cittadini: quelli che si prendono cura di chi non ce la fa. Buona notte di cuore. Avete cinque anni per dare il meglio di voi stessi. Da italiano mi auguro che ce la facciate per il bene del nostro Paese e delle vostre città.Viva l’Italia!