Il commissario di un partito politico, la Lega, che indossa gli abiti del podestà e boccia o promuove gli assessori comunali mentre detta l’agenda politica per Palazzo Spada. L’aula consiliare che diventa una specie di circolo dopolavoristico dove si fanno scherzi e burle, con consiglieri comunali che , seppure si discuta del bilancio, passano il tempo a ridere e darsi di gomito giocando col cellulare ed inviandosi foto e vignette. Uomini ormai cresciuti che si incolpano l’un l’altro di essere autori della marachella.
Uno svilimento. In troppi hanno dimenticato che le Istituzioni vanno rispettate, perché lo Stato è di tutti, così, come il Comune. Per questo è un’Istituzione: è di tutti e non di coloro che ne occupano le sedie o ne hanno, per così dire, la gestione. Non cambia di proprietà ad ogni elezione. Chi occupa quei posti, chi ha chiesto la fiducia ai suoi concittadini assicurando un contributo di idee e impegno nell’amministrare, sta lì “pro tempore”. Passa dentro l’Istituzione che resta lì, magari maltrattata, distorta, avvilita da chi ne dimentica l’essenza.
Le idee di costoro sono l’organizzare scherzi e burle oltretutto nemmeno tanto esilaranti? Si è data la stura ad una polemica aspra perché c’è chi ha giocato riferendosi al consigliere di opposizione Gentiletti chiamandolo Gentilini, come un biscotto che si mangia in un boccone. Tutto sarebbe stato ispirato, dicono, da uno dei non frequentissimi lampi di genio del presidente (Il Presidente!) del Consiglio comunale che sembra appellasse Gentiletti col nomignolo affettuoso di “biscottino”.
Nasce dalla goliardia l’elaborazione politica al Comune di Terni? Indirettamente a sgombrare il campo da certi dubbi è arrivata un’intervista, rilasciata al Corriere dell’Umbria, dalla commissaria della Lega di Terni Barbara Saltamartini. Che dopo aver decantato le proprie capacità organizzative interne, oltre ad appuntare la coccarda sul petto ad un paio di assessori e “seppellire” definitivamente i transfughi, rilancia la candidatura Tesei alla Regione e annuncia che almeno un terzo dei candidati in lista dovrà essere espressione della Provincia di Terni., gente che faccia e sappia fare gli interessi della città (prima i ternani) che abbia capacità e preparazione. Insomma il ritratto di questa nuova leva di rappresentanti della Lega grazie ai quali Terni sta crescendo.
Per sicurezza, comunque, lei suggerisce le strade da seguire proponendo una serie di originalità: “Penso a una città dinamica, che sappia cogliere le sfide dell’innovazione, della cultura e del turismo. In poche parole che sappia riconvertirsi”.
Ma gli altri partiti del centro destra? Dovranno lavorare insieme alla Lega che – forte dei numeri – ha le maggiori responsabilità. Su allora. Al lavoro. Anche perché da lassù – dal Colle del Viminale – il ministro Salvini guarda, protegge e dispone.