Nel corso di una conferenza stampa , questa mattina, il vescovo di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese, ha reso noto i dettagli delle celebrazioni in onore di San Valentino che inizieranno venerdì sera, alle ore 21, con il trasferimento dell’urna con le reliquie del Santo, dalla basilica in Duomo, con un furgone scoperto , accompagnata da una fiaccolata.
Nella giornata di sabato 13 febbraio “la cattedrale resterà aperta per tutta la giornata – ha detto il vescovo Piemontese – per coloro che vogliono recarsi a pregare e visitare l’urna di San Valentino; l’apertura sarà alle 7,30, la messa alle ore 8,30 e alle ore 10,30, più la messa vespertina alle 17,30; in alcuni orari – ha aggiunto il vescovo – alcuni gruppi si sono già prenotati per pregare comunitariamente; alle ore 21 di sabato ci sarà un concerto della città in onore di San Valentino a cura dell’istituto musicale Briccialdi”.
Più articolato il programma di domenica 14 febbraio. Le autorità istituzionali, infatti, si raduneranno a Palazzo Spada, alle ore 8,45 e da lì, con i gonfaloni, in corteo, raggiungeranno il Duomo dove li attenderà il vescovo e dopo i saluti verrà attraversata la Porta Santa per quello che è il giubileo delle istituzioni.
Il Pontificale di Mons.Piemontese, con tutti i sacerdoti della diocesi, visto che non ci saranno messe dalle ore 9 alle ore 12, è alle ore 9,30. “Durante la messa – ha sottolineato Mons.Piemontese – ci saranno due momenti importanti:l’affidamento della città di Terni a San Valentino da parte del sindaco Di Girolamo, con l’accensione di una lampada e il dono dei ceri da parte delle parrocchie e delle foranie della città di Terni a San Valentino”.
Subito dopo la messa ci sarà la processione per il ritorno dell’urna di San Valentino in basilica, che avverrà con lo stesso mezzo utilizzato per il trasporto in cattedrale. “Il tutto avverrà entro le ore 12” ha precisato il vescovo , aggiungendo che “l’urna non verrà ricollocata subito al suo posto, sotto l’altare , bensì verrà posta davanti all’altare per tutta la giornata e credo che faccia piacere alla gente che così potrà avvicinarsi all’urna”.
“Sono state prese tutte le precauzioni affinché il trasporto avvenga con la massima sicurezza e per questo sono state fatte più volte le verifiche sull’urna, sullo stato di conservazione delle parte lignea, per essere certi che il trasporto non provocasse dei danneggiamenti” ha detto l’architetto Luca Volpi, che ha curato per la diocesi l’organizzazione del trasferimento dell’urna del Santo. Trasferimento che avverrà attraverso una lettiga in legno, protetta.
“L’urna verrà posiziona su questa lettiga – ha precisato l’architetto Volpi – ci saranno delle manine che la stringeranno, la fisseranno e tutte la fasi del trasporto avverranno sollevando questa lettiga, non toccando più l’urna vera e propria”.
Nella parte laterale dell’urna, ha detto Volpi, c’è una iscrizione che data la sua costruzione alla fine del 1600 quando fu riportata in basilica, dopo la sua ricostruzione. La basilica di San Valentino, infatti, fu distrutta nel 1618 e le reliquie furono trasferite in Duomo.
I costi dell’operazione del trasferimento dell’urna, anche viste le polemiche che ha suscitato, saranno sostenuti dal vescovo , personalmente, “non dal conto corrente della diocesi – ha precisato – ma quello mio personale; non ho chiesto contributi a nessuno, non perché mi faccia schifo, non per quello, ma in questa circostanza mi sembra opportuno fare così, per un mio atto di devozione e per togliere ogni diceria”. E poi, rivolto all’architetto Volpi: “perciò se volte abbassare un po’ i costi…”