“Il Paesaggio con fiume” di Leonardo da Vinci datato 5 agosto 1473 è stato trasferito ieri dagli Uffizi all’Opificio delle Pietre Dure, sempre a Firenze, dove per la prima volta il disegno viene esaminato scientificamente con le metodologie più avanzate tali da farne comprendere meglio genesi e natura.
E subito dopo le prime indagini sono emerse due differenti stesure del disegno che ne hanno evidenziato alcuni dettagli aggiunti in un secondo tempo dopo la prima versione. Per ora sono state svolte analisi di tipo ottico sul recto del disegno; in seguito le stesse indagini saranno adottate anche per il verso del foglio dove è schizzata una figura umana.
“Al momento – spiega Cecilia Frosinini, direttrice del settore cartacei e membranacei – è stato evidenziato l’utilizzo di due materiali diversi nei tratti del disegno. Un inchiostro ferrogallico nero e un materiale carbonioso liquido, forse applicato con un pennello molto sottile, in particolare per costruire la formazione rocciosa centrale. Siamo riusciti ad evidenziare alcuni particolari e leggerli attraverso immagini ad altissima risoluzione, in luce diffusa e in infrarosso, individuando le due diverse fasi. È probabile che Leonardo sia ritornato sul disegno in un secondo momento, magari proprio dopo i suoi studi sulla geologia e sulle rocce”.
“È sempre un’esperienza affascinante rapportarsi ad un Leonardo – aggiunge la Frosinini – ma avendo avuto l’Adorazione dei Magi per cinque anni e mezzo si può dire che è quasi come riavere in corsia uno dei nostri pazienti preferiti.”
Secondo Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, “la grande novità è l’identificazione di due fasi nettamente distinte in cui Leonardo lavora al disegno. Questo offre nuove certezze agli studi storico-artistici e aiuta a farci comprendere questa opera misteriosa. Infatti molto spesso il paesaggio viene interpretato come un’immagine geografica precisa, quasi che esso sia una specie di ‘fotografia’ di questa o di quella valle, di queste o di quelle montagne. Oggi si è invece scoperto un processo di realizzazione del disegno in due momenti successivi: questo sposta la bilancia verso le interpretazioni che ne sottolineano l’aspetto immaginativo e il carattere di speculazione intellettuale da parte dell’artista.”
Come si sa è in atto una disputa sulla descrizione della valle nel disegno. Secondo alcuni sarebbe la Valdinievole, secondo il prof. Luca Tomìo, Leonardo con quel “Paesaggio” ha fissato la Cascata delle Marmore.