Un incontro urgente al MISE prima del 6 febbraio “termine ultimo della procedura di liquidazione verificando immediatamente la regolarità
delle operazioni fatte da Jindal e ponendo in atto iniziative per il mantenimento in vita dell’azienda ternana e della sua continuità produttiva”.
E’ ciò che chiedono i sindacati dopo che nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia che Jindal, la multinazionale proprietaria della Treofan, dopo aver chiuso Terni , aveva fatto altre operazioni di mercato, sempre in Italia, acquisendo la Domo film productions di Cesano Maderno, specializzata nella produzione di film di poliammide. Acquisizione che rafforzerà il know-how, le capacità e la presenza di Jindal nell’imballaggio flessibile per uso farmaceutico e medicale.
“Tutto ciò – scrivono Filctem CGIL, Femca Cisl e Uiltec UIL – risulta davvero pesante da accettare. Dopo mesi di lotta dei lavoratori dello stabilimento di Treofan Terni a tutti i livelli siamo di nuovo a denunciare atti e politiche scandalose messe in atto da Jindal nel nostro Paese.
Il comportamento della Jindal è stato da parte nostra sin da subito denunciato e contrastato; ora è divenuto davvero in forte contrasto con il senso di responsabilità ed è andato contro ogni buona norma di comportamento a dispetto di corrette e normali relazioni industriali e istituzionali”.
Jindal in Italia ha già chiuso lo stabilimento di Battipaglia e avviato la procedura di liquidazione e di chiusura dello stabilimento di Terni con il licenziamento dei 147 dipendenti.