24 ore di riflessione per poter scrivere un documento unitario sulla vertenza Treofan. La conferenza dei capigruppo, infatti,convocata per oggi, non ha raggiunto un accordo unanime come auspicava il presidente del consiglio comunale Francesco Ferranti. Anzi le minoranze sono state molto critiche.
“Ho inteso convocare, insieme al sindaco, questa riunione – ha detto Ferranti – perché ritengo che su vicende come questa, come già avvenuto nella storia della città in altre occasioni, il consiglio comunale debba esprimersi in maniera unitaria. Ritengo significativo che la voce e il sentimento della città di Terni a tutela del suo tessuto produttivo sia levata congiuntamente dal consiglio comunale”.
“Il tema è cercare le condizioni affinché la proprietà revochi il provvedimento del licenziamento – ha detto il sindaco Latini – alcune azioni sono già state messe in campo dalle istituzioni per fare pressione, ma certo ci vuole il ripensamento della proprietà. Il tema è che l’azienda è stata comprata per essere chiusa. Finanziamenti pubblici indirizzati sul sito di Brindisi, così come ordini dirottati su Brindisi. Ora servirebbe non la semplice liquidazione ma che il sito di Terni possa passare di mano, su questo occorre un ripensamento della proprietà”.
Il sindaco ha sottolineato come la Treofan sia “un’azienda simbolo della chimica ternana e nazionale, la sua chiusura è dannosa per tutta l’area chimica ternana, in quanto si detrae al consorzio un importante protagonista. La spietatezza di logiche di profitto colpisce in maniera inesorabile famiglie e territorio. Un’Azione criminale quella messa in campo da Jindal. Ora sarebbe necessario mandare un messaggio di una città intera – ha aggiunto ancora il sindaco Latini. Ho avuto modo di interloquire con il liquidatore, la situazione non è semplice, serve lo sforzo di tutti e a tutti i livelli per cercare di trovare in tempi rapidi una soluzione”.
Critiche le opposizioni. L’iniziativa è tardiva e fuori tempo massimo secondo Paola Pincardini (Uniti per Terni) e Francesco Filipponi (PD). Secondo l’esponente PD “l’assessore regionale dello sviluppo economico cerca giustamente di collaborare con il governo, mentre il gruppo consiliare della Lega insulta. Da parte nostra – aggiunge – non ci sarà un mandato al sindaco e neanche di scrivere un documento comune. Le parole della Lega restano scolpite. Comunque per senso di responsabilità continueremo a fare tutto quello che possiamo perché questa vertenza merita la massima mobilitazione e impegno”.
Secondo Alessandro Gentiletti (Senso Civico) “non si fanno così gli interessi della città, il sindaco ha già il mandato della città non ha bisogno del mandato dei gruppi consiliari”.
Anche Federico Pasculli (M5S) sottolinea che “ è grave il comunicato del gruppo della Lega. Non capiamo mandato al sindaco a fare cosa. Mandato per cosa, firmare foglio in bianco?”.
Per la maggioranza riassume la posizione Maurizio Cecconelli (FDI): “lo scontro politico impedisce di andare oltre per le polemiche, è una occasione persa. Poteva essere un passo in avanti. Se non ci sono i presupposti per un documento unitario ci siamo confrontati e basta. Ne prendiamo atto”.
Il documento sul quale si cerca di raggiungere l’unanimità
il_consiglio_comunale_di_terni_unanimemente_esprime