E’ iniziato alle ore 10 di ieri lo sciopero che investe tutto il polo chimico di Terni.
Lo sciopero è stato proclamato dalla FILCTEM-CGIL, DALLA FEMCA-CISL E DALLA UILTEC-UIL, si protrarrà fino alle ore 24 di mercoledì 29 luglio e si inserisce nella difficilissima vertenza Treofan per cui si teme l’affossamento, da parte della proprietà Jindal, dello stabilimento ternano.
“Con la dichiarazione di sciopero di tutto il Polo Chimico di Terni, viene attestato e ribadito anche con fatti concreti che il sito di Treofan è fondamentale per la tenuta del polo, delle altre aziende presenti al suo interno e di tutto l’indotto”. Lo sostiene Marianna Formica, segretaria generale della Filctem Cgil di Terni.
“Istituzioni e forze politiche devono avere ben chiaro che un risultato non positivo sulla vertenza Treofan segnerebbe il destino della chimica ternana e umbra – aggiunge la Formica – proprio per questo, ora, tutti devono prendersi le proprie responsabilità e lavorare fattivamente affinché venga garantita, in un modo o nell’altro, la continuità produttiva della fabbrica che vanta importanti competenze e professionalità, fattori che hanno reso il marchio Treofan un’eccellenza nel settore ed una garanzia per i clienti”.
“Ricordo che il primo metro di film è stato prodotto proprio a Terni. Chiediamo interventi e supporti da parte della Confindustria Umbria, dei Parlamentari umbri, delle istituzioni a tutti i livelli: Comune di Terni, Regione Umbria e MiSE; solo un operato sinergico garantirà la tenuta del sito dando certezze ai lavoratori e alle loro famiglie”.
In una nota il consigliere regionale 5 stelle, Thomas De Luca afferma che “il governo è pronto ad intraprendere ogni utile azione a tutela dei lavoratori e dell’integrità aziendale, a partire dalla proposta al ministero competente della procedura di annullamento e revoca degli incentivi pubblici (PON) ottenuti ad oggi. Non solo. In conseguenza di tale condotta il Mise ha chiarito di essere pronto a tutelare in ogni sede un eventuale mancato rispetto dei vincoli normativi di destinazione ai danni degli organismi comunitari incaricati di erogare i fondi”.