Ieri sera il consiglio comunale di Terni ha approvato, all’unanimità, un atto di indirizzo attraverso il quale si impegnano il sindaco e la giunta “”affinché il Comune avvii un percorso di approfondite indagini per accertare lo stato e le cause del dissesto dell’abitato di Piediluco e quindi perimetrare una decisa area da consolidare, al fine di accedere ai finanziamenti previsti dalle normative nazionali ed europee; affinché il comune di Terni faccia tutto quanto è in suo potere per far sì che i concessionari idroelettrici privati risarciscano in funzione della loro parte di responsabilità; ad avviare i lavori urgenti indispensabili a migliorare le condizioni di stabilità delle sponde del lago di Piediluco; a chiedere alla regione Umbria i necessari finanziamenti per avviare immediatamente sia le attività di studio, sia gli interventi di risanamento e consolidamento delle sponde del lago”.
Nell’atto di indirizzo si sottolinea che “secondo la perizia tecnica del tribunale superiore delle acque, ‘tutto il centro abitato’ di Piediluco è interessato da estesi ‘fenomeni di scivolamento verso il lago’, diretta conseguenza delle oscillazioni del livello conseguente i prelievi d’acqua a scopo idroelettrico, che produce un effetto finale oggettivamente ed incontestabilmente negativo…un progressivo ed inarrestabile impoverimento della stratigrafia del terreno di fondazione”.
Nell’atto si rileva anche che “nella relazione tecnico descrittiva del “programma di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico del Comune di Terni – Lavori di consolidamento delle sponde del lago di Piediluco – I° Stralcio “, si afferma che a seguito dei sopralluoghi effettuati sono stati evidenziati segni di dissesti strutturali causati anche dalle continue variazioni del livello delle acque lacustri, con escursioni giornaliere di circa 1metro, causate dall’uso della centrale idroelettrica posta a valle del bacino. Tali variazioni hanno conseguentemente causato fenomeni di erosione del terreno ed il trasporto di materiale solido lungo le sponde del lago.”
L’atto approvato dal consiglio comunale fa riferimento anche alla battaglia iniziata da alcuni residenti di Piediluco ben 9 anni fa quando si sono rivolti alla Magistratura – prima al Tribunale delle acque, poi al Tar, entrambi dichiaratisi non competenti. Ancor oggi questi cittadini stanno attendendo che il Tribunale civile di Terni sciolga la riserva di giudizio. I ricorrenti reclamano risarcimenti per svariati milioni di euro.
Inoltre, “sono sempre più evidenti le lesioni delle strutture portanti di numerosi edifici, alcuni dei quali dovrebbero essere posti in sicurezza per evitare addirittura il ‘collasso strutturale”.
Secondo il consiglio comunale di Terni “è impensabile e grottesco, finanziare la messa in sicurezza di Piediluco con soldi pubblici, come si è largamente fatto finora, visto che il danno pare sia soprattutto provocato da multinazionali private”.
“Esiste la possibilità che sopraggiungano fattori terzi come eventi sismici ad aggravare la situazione strutturale delle abitazioni di Piediliuco e ad aumentare i già considerevoli rischi per l’incolumità dei residenti.”
Infine l’atto votato unanimemente ieri sera ribadisce che ” tra le cause del dissesto svariate perizie tecniche individuano tra le concause la quotidiana variazione di livello determinata dall’utilizzo delle acque dello specchio lacustre quale bacino di carico a servizio delle centrali elettriche ex Enel e che la summenzionata tesi è confermata anche da una ulteriore perizia effettuata dal Comune di Terni nella relazione tecnico descrittiva del “programma di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico”.