Non bisogna nel modo più assoluto fornire codici di accesso ai conti correnti bancari o postali altrimenti il rischio di vedersi sottrarre somme di denaro più o meno ingenti diventa altissimo.
Un errore pagato a caro prezzo da una donna di Orvieto di 63 anni, disabile.
I fatti li ha ricostruiti il commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto che ha raccolta la denuncia , disperata, della donna.
A fine marzo la signora aveva ricevuto un SMS, da un numero sconosciuto, in cui le si inviava un link da scaricare per fare un aggiornamento sul proprio conto corrente postale. Dato che la donna aveva davvero un conto alle Poste, ha tentato di cliccare il link, senza però riuscire ad aprirlo. Immediatamente dopo aveva ricevuto una telefonata da un numero privato e una voce femminile, dopo averle assicurato di essere una dipendente delle Poste, le aveva detto che avrebbe provveduto lei a fare gli aggiornamenti necessari, chiedendole di fornirle telefonicamente i codici di accesso al conto personale, cosa che la signora (purtroppo) faceva.
Controllando il conto personale, avendo realizzato che potesse trattarsi di un raggiro, la vittima stessa della truffa aveva riscontrato che subito dopo la telefonata, con la donna che si era spacciata per un’impiegata delle Poste, erano stati effettuati due addebiti di 2.990 euro ciascuno e poco prima che la signora riuscisse a bloccare il conto, un terzo addebito per un importo di 2.860 euro. La somma sottratta, alla fine è stata di 8.840 euro.
Gli accertamenti effettuati hanno portato all’individuazione di un numero utilizzato per le operazioni fraudolente di phishing, il 3314180262, intestato ad un 20enne della provincia di Caserta, che è stato rintracciato e che, fornendo spiegazioni non plausibili in merito alla documentazione presentata per l’intestazione della SIM card, è stato denunciato per truffa; le indagini sono ancora in corso per identificare gli intestatari delle tre diverse carte PostePayEvolution, sulle quali sono confluiti i tre addebiti.
Sempre al commissariato di PS di Orvieto sono arrivate altre due denunce di persone vittime di truffa on line: un 59enne di Castel Viscardo aveva acquistato un telefonino per 250 euro senza riceverlo e un 45enne di Orvieto si è visto addebitare una bolletta del servizio elettrico per 767 euro per una utenza non sua e contemporaneamente aveva scoperto che a nome di sua moglie c’erano intestate 9 utenze elettriche soprattutto in Piemonte e una in Campania.