“La crisi del turismo, in un contesto di difficoltà economica generalizzata e strutturale, rischia di essere una pietra tombale sullo sviluppo dell’Umbria che, da sempre, poggia una parte consistente del suo Pil proprio su questo settore. Per questo, pur nella consapevolezza dell’impossibilità della ripresa immediata, è quanto mai necessario impostare quanto prima azioni di programmazione e supporto degli operatori settori, a cominciare dalle agenzie di viaggio, che contribuiscono a creare il 13% del Prodotto interno lordo del settore”.
Lo sostiene Tommaso Bori, capogruppo PD in regione che ha scritto alla presidente della III^ commissione, Eleonora Pace, per “chiedere l’audizione, nella prima seduta utile, dei rappresentanti delle agenzie di viaggio operanti nella nostra regione, al fine di attivare strategie condivise e azioni concrete per il comparto del turismo regionale”.
“Il settore delle agenzie di viaggio umbre – aggiunge Bori – conta 200 realtà imprenditoriali che contribuiscono a consolidare il Pil umbro.
Realtà che hanno subito un forte danno per il blocco subito dal turismo e dalla mobilità nazionale e internazionale. Un danno già avviato a fine febbraio 2020, quando gli Stati esteri hanno iniziato a bloccare le frontiere nei confronti dei passeggeri italiani. E con la ripresa estiva, il turismo di massa ha lasciato spazio a viaggiatori in autonomia in piccoli gruppi e in piccole strutture”.
“Il mondo del turismo – sostiene ancora Bori – è basato su programmazioni future, a lungo termine, e per questo l’incertezza crea difficoltà nella ripartenza, rendendo quasi impossibile l’idea di creare pacchetti turistici. Nonostante questo, esistono molti tentativi di programmazione e rilancio, come quello portato avanti dal Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio con l’idea di ‘Raccontami l’Umbria’, per pacchetti turistici incoming. Serve dunque una fase di ascolto e di confronto, per pianificare il rilancio del turismo in maniera strutturata e partecipata”.