Senza speranza sembrerebbe l’impresa di ottenere contemporaneamente un miglioramento qualitativo del servizio, il dimezzamento delle spese per i cittadini e l’azzeramento del costo per il Comune di Terni. Eppure il progetto della UIL di Terni è la “quadratura del cerchio” perché comporta vantaggi per tutti, senza controindicazioni. E’ concreto, fattibile, attuabile. Riguarda il servizio di notifica delle contravvenzioni del Codice della Strada.
QUESTO IL PROGETTO DELLA UIL
Qualora non sia possibile la contestazione immediata della violazione il verbale deve essere notificato al domicilio del trasgressore. Da anni il Comune provvede alla notifica non attraverso gli agenti della Polizia Municipale ma attraverso il servizio postale.
Per il 2015 la spesa per la notifica di 23.699 contravvenzioni (considerando solo le multe riguardanti i residenti a Terni che riguardano il 49 % del totale) è di 288.890 euro maggiorata di 101.400 + IVA euro per le operazioni ad essa collegate. Quindi si ha per il Comune una spesa annua di 390.290 euro (IVA esclusa). In sostanza il Comune anticipa 12,19 euro per il costo postale di notifica “per poi recuperarlo attraverso le entrate relative ai pagamenti effettuati a seguito della notificazione agli interessati”. Significa che il costo di 12,19 euro ricade alla fine sul cittadino a cui viene così maggiorata la multa. Per un divieto di sosta, per esempio, invece di 85 euro ne dovrà pagare 97,19. Nel 2015 le violazioni al Codice della Strada riscontrate complessivamente (relativamente sempre ai soli residenti ternani) ammontano a 23.699 per un introito di 1.467.372 euro.
Purtroppo per il Comune però non sempre si tratta di “anticipazione” a cui segue il recupero della somme sostenute per la postalizzazione. Infatti, per motivi diversi, molte delle multe notificate vanno definitivamente perse, cioè non verranno mai incamerate. Ciò rappresenta un danno per il Comune che, relativamente a queste multe, non solo non introita le somme della sanzione ma addirittura non riuscirà ad avere neanche il rimborso delle spese sostenute per la notifica.
Dunque, dei 390.290 euro previsti per la postalizzazione solo 249.786 sono recuperati in quanto rimborsati dai contravvenzionati mentre gli altri 140.504 + IVA rimarranno a carico del Comune. In sintesi attualmente:
ü il cittadino oltre la multa vera e propria deve pagare ulteriori 12,19 euro per la notifica;
ü il Comune perde 140.504 euro + IVA all’anno per le spese postali delle multe non andate a buon fine”.
Al danno economico occorre aggiungere anche una cattiva qualità del servizio oggi effettuato attraverso il servizio postale. Infatti l’automobilista multato nel caso in cui voglia avere informazioni si recherà al Comando della Polizia Municipale presso gli uffici comunali di Corso del Popolo. Da qui tuttavia sarà rimandato presso l’Ufficio Contravvenzioni sito invece vicino alla stazione ferroviaria. Magari vi giungerà in orari di non apertura al pubblico e quindi sarà costretto a ritornarci. Insomma il povero cittadino è costretto a girovagare per la città con perdita di tempo e ulteriori spese per parcheggi e carburante.
Con la proposta della UIL di re-internalizzazione del servizio di notifica delle multe fatte ai residenti nel Comune il Municipio non solo risparmierebbe 170.000 euro all’anno di postalizzazione ma avrebbe anche ulteriori vantaggi economici tramite maggiori entrate. Infatti l’utilizzazione degli agenti assicura al Comune anche il guadagno dato dall’incameramento effettivo di un maggior numero di contravvenzioni. Non dunque, è bene specificare, un maggior numero di contravvenzioni ma una maggiore riscossione di quelle già effettuate.
L’esperienza infatti porta ad ipotizzare, con la nostra proposta, la riscossione di 3.454 verbali in più rispetto ad oggi (pari al 25% del totale dei verbali inviati nel 2015). Infatti i vigili, a differenza dei portalettere, potranno svolgere anche accertamenti anagrafici e fare attività ispettiva ed accertamenti di carattere anagrafico per portare a buon fine il recupero delle sanzioni. In termini economici significa che con la nostra proposta è ragionevole prevedere, oltre al risparmio per la postalizzazione non andata a buon fine, anche maggiori entrate dalle contravvenzioni per oltre 172.700 euro (con abbattimento di quelle oggi non andate a buon fine, anche per decorrenza dei termini o per non avvenuta notificazione).
In buona sostanza in un anno il Comune di Terni avrebbe minori spese per 170.000 euro e maggiori entrate per 172.000 euro. Il saldo positivo per il bilancio comunale si aggira pertanto presumibilmente intorno ai 340.000 euro all’anno.
Per questa ulteriore incombenza (anche in considerazione del rimborso spesa per l’utilizzazione della propria automobile, degli oneri fiscali, ecc…) da svolgere fuori dal normale orario di lavoro agli agenti coinvolti complessivamente nel nuovo sistema di notificazione potranno essere destinati 6 euro dei 12.19 euro oggi a carico dei cittadini.
Quindi è proprio il caso di dire che abbiamo la quadratura del cerchio. Infatti:
1. il cittadino trasgressore ha un servizio migliore (consulenza al proprio domicilio) e non è costretto a peregrinare per la città con perdita di tempo e maggiori costi;
2. il cittadino trasgressore dimezza le spese (da 12,19 a 6 euro a verbale notificato);
3. il Comune introita più contravvenzioni per circa 170.000 euro all’anno;
4. il Comune risparmia 170.000 euro all’anno per le spese postali delle multe che non vanno a buon fine.
E’ da sottolineare che la proposta è relativa alle sole multe elevate ai residenti nel Comune di Terni. Può essere però estesa, magari in una successiva fase, anche ai residenti nei territori limitrofi (nel 2015 n. 4.239 multe per un introito di 51.675) ottenendo un ulteriore significativo risparmio.