Si è insediato oggi, a Palazzo Donini di Perugia, il consiglio regionale dell’Emigrazione, l’organismo istituito dalla legge regionale 37/97, presieduto dalla presidente della Giunta umbra.
“Nei prossimi mesi – ha detto Catiuscia Marini durante la cerimonia – la Giunta regionale avvierà un processo di ammodernamento della legge regionale sull’emigrazione che, partendo dai frutti del lavoro svolto finora e con il vostro contributo, a venti anni di distanza dall’attuale legge ridisegnerà le politiche regionali a favore degli umbri all’estero, adeguandola alla realtà che è così profondamente e rapidamente mutata”. Del “Cre” fanno parte rappresentanti dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, delle associazioni Arulef e Umbri nel Mondo, delle Associazioni europee Arulef, delle associazioni europee Umbri nel mondo, delle comunità di umbri in Nord America, Argentina, Brasile, Venezuela e Australia. “Stiamo vivendo una fase storica – ha detto la presidente Marini – in cui al tempo stesso siamo chiamati a gestire l’accoglienza degli immigrati che vengono nel nostro Paese alla ricerca di migliori condizioni di vita e di futuro e dei tanti che, anche dall’Umbria, vanno all’estero. All’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, sono iscritti 34mila umbri ma rappresenta solo una parte di quanti sono andati a studiare o lavorare fuori dall’Italia. Oggi – ha sottolineato – c’è una nuova stagione della mobilità, rappresentata soprattutto dai giovani, la generazione dei ‘Millennials’, per lo più con titoli di studio medio-alti, che decidono di partire per investire in formazione o spendere le proprie competenze in contesti in grado di valorizzarle, anche solo per una parte della loro vita”. “Alle istituzioni – ha proseguito la presidente – spetta il compito di entrare in contatto con questa nuova realtà dell’emigrazione, come si sta facendo ad esempio con il progetto ‘Brain back’ dell’Agenzia Umbria Ricerche che offre opportunità per i talenti che vogliono rientrare in Umbria. E spetta il compito di dotarsi di politiche e strumenti adeguati. È quanto vogliamo fare con la nuova legge quadro regionale sull’emigrazione, che vogliamo costruire – ha sottolineato – partendo dai frutti del prezioso lavoro svolto finora insieme alle associazioni e alle comunità degli umbri all’estero che voi rappresentate, aprendo un confronto con le nostre comunità all’estero e con il Consiglio regionale dell’emigrazione per raccogliere ogni contributo utile ad adeguare una normativa che ha saputo guardare al futuro, ma che ora è chiamata a tener conto dei cambiamenti profondi che sono intervenuti”.