DI CHIARA FURIANI
A Perugia – e a Orvieto – Kurt Elling è praticamente di casa da anni.
Se il festival chiama, lui risponde, sempre.
Così come risponde il pubblico, che continua fedelmente ad affollare i suoi concerti: anche se lo hai già ascoltato mille volte, di Elling non se ne ha mai abbastanza.
È lui il miglior vocalist jazz sulla piazza, col suo inconfondibile timbro baritonale e un po’ spigoloso, intrinsecamente strumentale, come si conviene ai cantanti jazz più autentici.
Elling è capace di dare profondità alla ballad più sentimentale senza risultare stucchevole, ma anche di dominare un up tempo velocissimo e soprattutto è un vero maestro dello scat singing, quella specie di grammelot sillabico e ritmicissimo lanciato da Louis Armstrong ad imitazione dell’assolo dei fiati.
A Perugia Elling ha presentato il suo ultimo lavoro “SuperBlue”, una raccolta di brani tutti originali e molto energetici, dall’impronta funk, maturati durante il periodo covid.
E il pubblico ha mostrato di gradire, come sempre.
Samara Joy è tra gli artisti residenti a questo festival.
Giovanissima, è uno dei talenti emergenti della scena vocale jazz e può vantare la vittoria al prestigioso concorso internazionale intitolato a Sarah Vaughan.
E in effetti proprio da quest’ultima la Joy sembra aver mutuato in gran parte il proprio stile: il fraseggio, il timbro pastoso e scuro ricordano davvero tanto quella che è stata nell’epoca d’oro del jazz una delle voci più rappresentative.
C’è forse ancora spazio per sviluppare una personalità musicale più originale, ma è certo che il materiale di partenza è ottimo.
Una menzione speciale la merita Alice Ricciardi, unica cantante italiana al festival di quest’anno.
La nostra ha classe da vendere e senza mai strafare, esibisce una vocalità matura e consapevole, confrontandosi con l’American Songbook, da sempre base di tutti i jazzisti, ma anche con un repertorio più contemporaneo.
Al pianoforte l’ottimo Pietro Lussu, pure compagno di vita, che peraltro ha compiuto una parte della sua formazione presso la benemerita Jazz University di Terni.