A luglio 2024, in Umbria, sono 2mila 254 le assunzioni programmate dalle imprese per le quali le aziende dichiarano di non trovare candidati, mentre ammontano a 644 le assunzioni scoperte per “inadeguata preparazione dei candidati” (dei restanti 270 avviamenti che restano scoperti le motivazioni di tale mancata copertura sono le più varie). In tutto, a luglio le assunzioni che le imprese umbre indicano come “di difficile reperimento” sono il 55,1% di quelle complessive, vale a dire 3mila 168 su 5mila 750.
Insomma, nonostante il rallentamento economico si faccia sentire pesantemente sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese (a luglio -13,3% in Italia e -26,3% in Umbria, nel trimestre luglio-settembre -10,6% in Italia e -20,9% in Umbria), non scende, ma anzi aumenta, la febbre del problema delle assunzioni considerate dagli imprenditori di difficile reperimento. L’Umbria, peraltro, si conferma tra le regioni in cui questo problema è più assillante: se, infatti, a luglio 2024 in Italia è di difficile reperimento il 48,4% delle assunzioni delle imprese, in Umbria tale quota è ben superiore, come detto il 55,1%. E la quota degli avviamenti a causa della mancanza di candidati è ben il 39,2% delle assunzioni totale programmate dalle imprese nella regione.
Il quado lo fornisce il Report mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: ben 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.
Il rallentamento economico fa sentire i suoi effetti sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese. Il Centro è la circoscrizione che accusa il calo più vistoso, a luglio l’Umbria registra la flessione più forte d’Italia, mentre nel trimestre luglio-settembre il calo maggiore è previsto nelle Marche.
Queste le prime dieci professioni in cui, nella regione, si registrano le percentuali più elevate di difficoltà di reperimento del personale in relazione alle assunzioni programmate:
operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (resta scoperto l’87,7% degli avviamenti al lavoro programmati dalle aziende); fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (85,9%); specialisti nelle scienze della vita (84,2%); operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (80,2%); tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (78%); fabbri ferrai costruttori di utensili (77,8%); tecnici della salute (76,1%); ingegneri (73,5%); operai macchine automatiche e semiaut. per lavoraz. metalliche e prod. minerali (72,7%); operatori della cura estetica (72%).
“S’aggrava in Umbria, di anno in anno, il problema della difficoltà delle imprese di trovare il personale di cui hanno bisogno. Guardando ai dati di luglio 2024 e a quelli dei mesi precedenti, siamo in una forchetta tra il 55% e il 58% delle assunzioni programmate che vengono considerate di difficile reperimento. E la scarsità è ormai endemica, sia negli anni di maggiore sviluppo sia nei momenti, come quello attuale, di rallentamento della crescita economica a causa degli alti tassi di interesse e dell’impatto sul commercio internazionale delle varie crisi geopolitiche in atto – commenta Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria – È evidente che i problemi strutturali non si curano con qualche misura temporanea, ma con terapie lungimiranti che, ovviamente, richiedono tempo per produrre i loro effetti. Su tale fronte l’Umbria ha realizzato indubbi passi avanti, a cominciare dall’allargamento degli istituti ITS (Istituti Tecnici superiori) e a una maggiore focalizzazione della creazione e sviluppo delle competenze, tema su cui la Camera di Commercio dell’Umbria è molto impegnata. Potrebbe certamente aiutare la messa in campo di incentivi economici per attrarre le professionalità di cui abbiamo bisogno e credo che tale tema non solo debba stare tra le priorità delle Istituzioni e delle forze economiche e sociali dell’Umbria, ma debba essere sviluppato attraverso una forte sinergia tra tutti gli attori in campo, così da produrre i livelli necessari di massa critica per realizzare provvedimenti efficaci”.