Nelle giornate di lunedì 24 e martedì 25 aprile le terre e i prodotti dell’Amerino Tipico saranno nuovamente protagonisti del festival “Umbria Primavera in Cammino”. La nuova tappa del festival coinvolgerà i borghi di Avigliano Umbro e Montecastrilli, due comuni al confine delle Terre Arnolfe, con escursioni a piedi accompagnate dai travel blogger Rossella e Stefano di Fatti di Viaggi e dalla instagrammer e storica dell’arte Benedetta Artefacile.Lunedì 24 aprile, la passeggiata si terrà lungo il sentiero dei Sensi Ridesti, tra colline e campagne nei pressi della foresta fossile di Dunarobba. L’itinerario, con partenza alle ore 9.30 dai giardini pubblici di Avigliano Umbro, si svilupperà su un percorso di circa 12 km, con una sosta per una degustazione di prodotti della tradizione locale. La giornata di martedì 25 aprile accenderà invece i riflettori sul comune di Montecastrilli dove si terrà l’Agricollina trekking, un percorso ad anello di circa 8 km alla scoperta del territorio rurale di Montecastrilli, a cui seguirà alle ore 12, l’incontro sul tema “Evoluzione del turismo rurale: agriturismo, enoturismo, distretto del cibo, patrimonio ambientale e percorsi turistici” che, con la collaborazione degli esperti del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, di Amerino© Tipico e de Le Terre dei Borghi Verdi, metterà in luce l’interazione tra cibo e ambiente nella promozione del turismo rurale e l’importanza di preservare la biodiversità del territorio anche come veicolo di attrazione turistica. Al termine dell’incontro, sempre nell’ottica di valorizzare le relazioni tra ambiente e cibo come veicoli di valorizzazione turistica, è prevista la degustazione di prodotti alimentari della tradizione umbra a cura di Amerino Tipico, seguita alle ore 15 dal laboratorio di cucina popolare e tradizionale in collaborazione con Slow Food Umbria, con un focus dedicato alla fava cottòra dell’Amerino, presidio Slow Food, dell’associazione della Fava Cottora dell’Amerino, realtà impegnata nella tutela di questo legume tipico, raccolto e lavorato a mano, che deve il nome alla sua caratteristica di cuocere in breve tempo, coltivato su una superficie di otto ettari in particolare nella frazione di Collicello di Amelia.