La sede è quella prestigiosa della Sala Convegni Boccarini, Chiostro di San Francesco, ad Amelia. E lì, a mezzogiorno, che Miro Virili presenterà il suo libro “Hydra. L’opera della cascata tra archeologia, storia e cultura industriale”. Il dibattito che seguirà sarà moderato da Noemy Papa e parteciperà anche il prof. Edoardo D’Angelo di Unina.
Il libro di Virili è entrato a far parte del catalogo della Thyrus, la casa editrice storica di Terni, da poco acquisita e rinnovata. L’opera guarda con attenzione la Cascata delle Marmore “che oggi appare soprattutto come un fenomeno naturale e paesaggistico – l’area è parte di due importanti siti d’interesse naturalistico della Rete europea Natura 2000 ed è compresa all’interno dell’area naturale protetta regionale Parco Fluviale del Nera – è in realtà un’opera idraulica, ovvero un canale artificiale. La cascata è opera dell’uomo e parte di un grande sistema di opere idrauliche che coinvolgono l’intero bacino del Nera-Velino e deve essere letta non solo come bene naturale o paesaggistico, ma anche e soprattutto come bene culturale, patrimonio comune di due città, Terni e Rieti, e nello stesso tempo elemento significativo e costitutivo dell’identità europea. La Cascata, frutto del lavoro e dell’ingegno di molte generazioni, è una grande opera d’architettura e ingegneria idraulica che merita la stessa dignità che solitamente attribuiamo alle grandi fabbriche e ai monumenti d’architettura”.
_____________________________
Miro Virili, architetto, è esperto in ambiente, beni culturali e paesaggio; si occupa di progettazione, restauro e pianificazione. Nel 1996 ha costituito il gruppo transdisciplinare Alterambiente per approfondire le tematiche dello studio, della progettazione e della pianificazione dei beni culturali e ambientali. Dal 2002 al 2006 ha fatto parte del comitato scientifico per la candidatura della Cascata delle Marmore a patrimonio mondiale UNESCO. Membro del comitato scientifico di Legambiente Umbria, ha partecipato a iniziative a sostegno del paesaggio e dei beni culturali minori. Collabora con l’Università La Sapienza, con il FAI di Terni e fa parte della Pro Loco di Marmore. Dal 2012 è socio del Centro Studi Storici di Terni e ha pubblicato numerosi articoli nella rivista del Centro Memoria Storica. Ha pubblicato, inoltre, saggi su riviste come Ingenium, La pagina, Passaggi e sulla rivista del CIAV (Centro Iniziative Valnerina). Ha curato Studi sull’area naturale protetta Parco fluviale del Nera (Edizioni Thyrus 2008), Piediluco: l’immagine della Memoria (Edizioni Thyrus 2012). Recentemente ha pubblicato il saggio Architettura e paesaggio della Terni medievale. Soglie del Medioevo a Terni tra XIII e XIV secolo in 1218/2018 Il ripristino della Diocesi di Terni e la predicazione di san Francesco in città: a 800 anni a cura di E. D’Angelo (Oltrepagina 2021), il saggio Memoria e progetto: il paesaggio tra identità e alterità, in Avigliano Umbro e l’alto bacino del Rio Grande a cura di Z. Cerquaglia (Arti Grafiche 2021) e con Domenico Cialfi ha curato il volume Piediluco Lido di Terni (Edizioni Thyrus 2021).