Stefano Desantis è il primo firmatario dell’atto di indirizzo rivolto al Sindaco e alla Giunta per l’attuazione del piano per l’adeguamento ai cambiamenti climatici della città. L’atto è poi stato sottoscritto da altri consiglieri del Partito Democratico e della maggioranza di centro sinistra.
Secondo il consigliere PD , Desantis “l’adozione del piano per l’adeguamento al cambiamento climatico da parte dell’Amministrazione comunale è un atto dovuto e necessario, in linea con le strategie nazionali ed europee , per adeguare la città agli inevitabili cambiamenti climatici (ondate di calore, siccità, alluvioni, ecc..) dovuti all’aumento delle temperature, stimato in 2 gradi, a causa dell’inquinamento atmosferico.”
“Il piano di adeguamento ai cambiamenti climatici – rileva Desantis – deve promuovere; il greening urbano, l’agricoltura e gli orti urbani orientati alla coltivazione di prodotti maggiormente adattabili al mutare del clima, i nuovi sistemi di gestione delle emergenze in caso di calamità, i progetti per la permeabilizzazione delle aree commerciali e industriali, le attività economiche per lo sviluppo di prodotti e di servizi legati alle politiche di adeguamento.”
“Il Comune – aggiunge Desantis – nella predisposizione del piano di adeguamento ai cambiamenti climatici deve coinvolgere diversi settori dell’amministrazione; l’ambiente, l’urbanistica e i lavori pubblici e il nuovo strumento deve integrarsi con gli altri , di pianificazione , già esistenti.”
“Il Comune – afferma Desantis , concludendo – deve assumere il ruolo di cabina di regia e dunque coordinare, conivolgendoli nell’adozione del piano, gli altri soggetti che gestiscono i servizi pubblici per i cittadini.”
L’ATTO DI INDIRIZZO PRESENTATO DA STEFANO DESANTIS
Premesso che:
La Commissione europea già nel 2013 aveva presentato la “Strategia di adattamento al cambiamento climatico” in sinergia con l’operato degli stati membri con iniziative volte alla tutela dell’ambiente, alla prevenzione dei disastri naturali, alla gestione sostenibile delle risorse naturali e alla tutela della salute.
L’Italia, coerentemente con quanto disposto nei documenti europei, ha definito la “Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici” da attuare mediante un piano di azione settoriale teso a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, a proteggere la salute, il benessere e i beni della popolazione, a preservare il patrimonio naturale e a trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche.
Con la conferenza mondiale sul clima “COP 21” del 2015 a Parigi si è raggiunto l’accordo tra 175 paesi per contenere la temperatura globale del pianeta al disotto dei due gradi centigradi, si sono delineate le nuove politiche per ridurre l’impatto del cambiamento climatico, per mitigare il rischio di disastri ambientali, gli eventi climatici estremi, lo stress idrico, le ineguaglianze di genere, la marginalizzazione sociale e economica, i conflitti e le migrazioni.
Visto che:
A Terni si è avviata una discussione pubblica sul tema di come ridurre il rischio derivante dall’inquinamento ambientale presente nella città e che è necessario mettere in campo una strategia per migliorare la risposta del territorio ai cambiamenti climatici ed organizzare l’azione del Comune in coordinamento con altri enti, autorità e con la società civile.
È compito dell’Amministrazione Comunale incidere con politiche volte al miglioramento dell’ambiente urbano con modalità di promozione e sviluppo delle infrastrutture verdi, valorizzando i servizi ecosistemici contenenti sia misure efficaci e concrete per fronteggiare l’incremento delle temperature, l’aumento degli eventi meteorici non convenzionali, la crisi idrica e la siccità, sia la messa a sistema, la valorizzazione e lo sviluppo della gestione dell’emergenza.
È necessario per l’Amministrazione Comunale dotarsi del piano di adattamento climatico integrandolo sia con gli altri strumenti della pianificazione urbanistica, cioè il regolamento edilizio, il regolamento del verde, il regolamento del vincolo idrogeologico e il piano della protezione civile, sia con gli strumenti dei livelli della governance sovracomunale, in particolar modo per quanto riguarda le bonifiche ambientali e l’inquinamento industriale.
Considerato che:
La siccità e la carenza idrica sono conseguenze ineludibili dell’aumento delle temperature e pertanto il piano di adattamento al cambiamento climatico deve indicare misure per ridurre i prelievi dalle risorse idriche naturali, ridurre le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, ridurre i consumi civili, irrigui e industriali, ridurre le acque parassite e la commistione tra acque bianche e nere, migliorare la regolazione delle portate superficiali e della capacità di accumulo e tutelare la produzione agricola.
Le ondate di calore in area urbana sono conseguenze inevitabili dell’aumento delle temperature e pertanto il piano di adattamento al cambiamento climatico deve indicare misure per incrementare il greening urbano, tutelare e valorizzare le aree verdi estensive e alberate, incrementare le superfici verdi e alberate all’interno della città, aumentare le alberature su strade, parcheggi e piazze, favorire la diffusione degli orti urbani, migliorare la qualità degli edifici, migliorare il microclima degli spazi interni, diminuire la vulnerabilità della popolazione esposta ai rischi sanitari, ridurre il rischio sanitario dovuto all’inquinamento atmosferico.
Gli eventi estremi di pioggia e il rischio idrogeologico sono legati alla variabilità climatica delle temperature e delle precipitazioni e pertanto il piano di adattamento al cambiamento climatico deve indicare misure per migliorare la risposta idrogeologica del tessuto urbano esistente e delle nuove urbanizzazioni, rendere il territorio più resistente alle precipitazioni intense, migliorare la risposta del reticolo idrografico esistente, ridurre le frane in collina, ridurre il carico di inquinamento delle acque veicolate dalle piogge e quelle delle reti miste, ridurre l’afflusso delle acque meteoriche in fogna, migliorare il sistema di allerta e di gestione delle emergenze.
Il Consiglio Comunale
Impegna il Sindaco e la Giunta
A redigere il “Piano di adattamento al cambiamento climatico” con le modalità e le finalità esplicitate nelle premesse e considerazioni, coinvolgendo gli enti e le aziende pubbliche, le aziende partecipate, il mondo dell’università e della scuola, le agenzie specializzate, i consorzi, le associazioni di categoria, ambientali e dei consumatori, le imprese e le fondazioni, integrandolo inoltre con i piani previsti dai livelli sovracomunali.