Rita Santinami torna a percorrere il sentiero dei ricordi, questa volta non per far rivivere le tradizioni contadine, come fatto con i suoi lavori precedenti, ma per raccontare la vicenda umana di un giovane chiamato dalla campagna a combattere la guerra d’Abissinia. Un tributo alla memoria di suo padre Santino. Lo fa con il volume “Non passa giorno che” appena dato alle stampe da Intermedia Edizioni.
Non è la storia di un eroe, ma un addentrarsi nel cuore e nella mente di un giovane per coglierne perplessità, interrogativi privi di risposte, incongruenze di una realtà tanto diversa dalla semplicità della natura alla quale era abituato. Anche questo racconto aiuta a rafforzare il senso di appartenenza alle proprie radici, si legge in una nota, perché dalla memoria assumiamo i valori da trasmettere da una generazione all’altra. Come l’amnesia individuale significa non sapere più chi si è, allo stesso modo l’amnesia storica produce lo stesso effetto sulla società fino all’evaporazione dei valori.