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L’approvazione da parte del senato della legge sulle unioni civili la considera un “passo in avanti” e “l’incidente” dello stralcio della stepchild adoption ” ha messo in evidenza, paradossalmente, che sulle adozioni non si può più aspettare”. Goffredo Bettini, europarlamentare del Partito Democratico, rende merito, così, ai suo colleghi di partito, Cirinnà e Rossi, che questa legge , dall’iter travagliato, l’hanno proposta.
Unioni civili, maternità surrogata, sono state al centro di un dibattito che si è svolto sabato pomeriggio nella sala consiliare di Palazzo Spada e che ha visto protagonisti, oltre a Bettini, il senatore del PD, Gianluca Rossi e l’editorialista del Corriere della Sera, Marina Terragni.
Sulla maternità surrogata Bettini ha affermato che ” è una via che si può utilizzare quando c’è un legame affettivo, quando c’è un’emergenza, quando non c’è un passaggio di denaro; se diventa un elemento di business ciò pone degli interrogativi molto drammatici”.
Secondo il senatore Gianluca Rossi l’approvazione della legge Cirinnà al senato è “una conquista storica”. “L’Italia – aggiunge il senatore PD – riesce a dare dopo tanti decenni quei sacrosanti diritti alle persone omosessuali che hanno il diritto e la volontà di condividere con il proprio partner l’unione civile e la legge, tra l’altro, consente anche le convivenze di fatto , finalmente, normandole, alle coppie eterosessuali”.
Sulla stepchild adoption il senatore Rossi ha annunciato che ” noi pensavamo che era giusto che, nella legge, vi fosse quel caso specifico dell’adozione del figlio del partner ma, la maggioranza del Senato, dopo il cambio di opinione del Movimento 5 Stelle, ci ha costretto a stralciarlo, lo riproporremo nel testo di legge che stiamo presentando alla Camera”.
“No assolutamente alla pratica della fecondazione assistita; per quanto riguarda la gestazione per altri penso che vada rigidamente regolamentata, penso che i figli non possono essere scambiati con il denaro”. La pensa così Marina Terragni, editorialista del “Corriere della Sera”, anche lei intervenuta nel dibattito organizzato dal Partito Democratico.
La Terragni , per ciò che concerne la maternità surrogata, è stata chiara: “no all’utero in affitto, sì all’utero solidale; utero in affitto vuol dire fare un contratto cui, in cambio di soldi, conduco una gestazione; utero solidale vuol dire, in una relazione fra due donne, farsi questo dono, l’una all’altra e restare , loro due, in relazione, con il bambino che nasce; dove – aggiunge la Terragni- la madre non scompare, la gestante resta nella relazione; questa è la cosa più bella perché il bambino può ricostruire l’amore che c’è dietro la sua storia”.