La grave crisi crisi economica che si sta producendo e che si produrrà con il perdurare del fermo dell’Italia spinge il gruppo consiliare di Uniti per Terni a chiedere all’amministrazione di sospendere tasse (come la Tari e la Tosap) e bollette (quelle del SII) e sospendere anche il pagamento della mense scolastiche.
“Stiamo vivendo in un momento difficile per tutti noi e per il nostro Paese. Il Governo – dichiara in una nota i consiglieri comunali di Uniti per Terni – ha adottato delle misure economiche che a poco servono, come una tantum di 600 euro per i lavoratori autonomi e i titolari di partita iva, una vera miseria!
In questa fase di profonda emergenza e di grande difficoltà è importante dare un segnale senza tentennamenti. Dobbiamo metterci nei panni di tutti, dei più deboli, di coloro che sono in difficoltà economica, dei commercianti, degli imprenditori, dei professionisti. E se non ci pensa il Governo è dovere degli amministratori pubblici, anzitutto morale, provvedere ad adeguate misure per garantire il benessere dei nostri cittadini.
Nella certezza che le nostre proposte dettate dal buon senso e dagli interessi della cittadinanza troveranno riscontro, suggeriamo, perciò, all’Amministrazione Comunale di mettere in atto i seguenti interventi:
1) sospensione del pagamento della Tari, posticipandolo al 1 gennaio 2021 con dilazione;
2) sospensione delle bollette del SII, posticipandole al 1 gennaio 2021 con dilazione;
3) sospensione del pagamento della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap) nonché dell’imposta Comunale sulla pubblicità, posticipandolo al 1 gennaio 2021 con dilazione;
4) sospensione del pagamento del servizio di refezione scolastica per il periodo in cui tale servizio non sarà fruito dai bambini e non riduzione delle rette come disposto ora dal Comune;
5) impiegare il personale dipendente delle ditte in convenzione o concessionarie dei servizi di trasporto scolastico e mensa scolastica, per tutto il periodo di sospensione delle attività scolastiche ed educative e della chiusura dei centri diurni, per fornire prestazioni individuali, domiciliari o a distanza (spesa, farmaci etc.) alle condizioni di sicurezza stabilite dai provvedimenti Governativi, in modo da evitare ulteriori problemi di carattere economico produttivo con pesanti ricadute sulle imprese, sulle famiglie e sui dipendenti;
6) sospensione del pagamento della retta dei nidi Comunali per tutto il periodo in cui non si usufruisce del servizio”.