Si è costituito neanche due mesi mesi, conta quattro consiglieri e già si parla di nuove adesioni, non mancano critiche e proposte per l’amministrazione Comunale. Il gruppo “Uniti per Terni” questa mattina ha tenuto una conferenza stampa sull’attività svolta nel 2019 e soprattutto per illustrare temi e programmi per il nuovo anno.
La capogruppo Paola Pincardini ha subito evidenziato come il gruppo si sia posto in una posizione aperta all’interno del Consiglio Comunale.
“Ci siamo costituiti il 7 novembre in tre, abbiamo rafforzato il gruppo salendo a 4 e l’auspicio è che nel 2020 possiamo crescere ancora di più sia nella rappresentanza che nella proposta programmatica per dare alla città un punto di riferimento non partitico ma legato ai problemi reali. Ora siamo quattro persone differenti unite nello stesso progetto. Non siamo né della maggioranza, né della minoranza, ma lavoriamo a quello che riteniamo sia il bene della città”.
Anna Maria Leonelli affronta quelli che sono i punti del suo programma: ambiente e salute del cittadino.
“Queste due questioni corrono insieme. In questo territorio abbiamo l’Ast, il polo chimico e l’inceneritore che producono un inquinamento diffuso spaventoso. Noi chiediamo al sindaco di promuovere tutte le azioni utili per il controllo delle emissioni. A Terni abbiamo un aumento considerevole delle malattie neoplastiche, cardiovascolari. Noi siamo per la delocalizzazione dell’inceneritore al di fuori della Conca Ternana. Per quanto riguarda l’ospedale non si possono aspettare 10/20 anni per costruirne uno nuovo, ora occorre lavorare sulla struttura esistente, che è attrattiva per i territori circostanti. Abbiamo pochi sanitari, dobbiamo rinnovare anche le strumentazione diagnostiche che devono essere più precise e portare al risparmio dei tempi. Il pronto soccorso è un reparto fondamentale, ma ha poche risorse umane, non possono bastare due medici a turno. Occorre organizzarsi perché i codici bianchi non arrivino al pronto soccorso. L’azienda ospedaliera deve poi entrare in sintonia con la Asl, devono interagire, è essenziale. Altra gravissima carenza è l’assenza di posti letto per oncoematologia, una promiscuità che non fa bene ai pazienti. Situazione analoga per endocrinologia. I pazienti debbono potersi recare nella loro città per curarsi o fare esami diagnostici. È assurdo che per fare la diagnostica debbano andare in alcuni casi addirittura a Foligno”.
Preoccupazione per la situazione economica della città è stata espressa da Valdimiro Orsini.
“Rispetto alla crisi economica della città non vediamo una visione, una idea, un progetto generale di rilancio. Siamo intervenuti sulla vicenda Ast chiedendo quali siano le azioni che l’Amministrazione Comunale vuole portare avanti per decifrare una situazione preoccupante con la proroga della cassa integrazione. Siamo preoccupati per un forte ridimensionamento, occorre che il sindaco si attivi a livello nazionale, ad iniziare dal tavolo della siderurgia. Il deficit sulle infrastrutture, poi, è evidente, è fondamentale che il Comune si attivi con Regione e Stato per i collegamenti ferroviari e stradali. La posizione baricentrica non è adeguatamente supportata, se lo fosse Terni potrebbe essere una sede direzionale strategica. Inoltre siamo preoccupati per le continue fibrillazioni della maggioranza, per i continui rimpasti che non fanno bene al Comune e alla città. Noi lavoreremo nell’interesse di Terni, guarderemo solo alla qualità delle proposte perché ci interessa stimolare l’amministrazione per il bene di Terni”.
Anche Emanuele Fiorini è intervenuto sul tema politico.
“La metamorfosi della Lega è iniziata nel 2018 con l’arrivo del commissario a Palazzo Spada e poi è proseguita con L’ assessore regionale lombardo. Io non mollerò mai, credo che questo sistema locale e regionale sia tutto da rifare e su questo fronte sono molto determinato. Le mie battaglie sulla trasparenza dei campi Rom, degli Sprar, continuerò a portarle avanti a difesa delle persone più deboli. Invito i ternani e gli umbri ad approfondire le varie tematiche e ragionare con la propria testa. Terni non può vivere di luminarie, dobbiamo pensare al lavoro, al futuro dei nostri figli”.