Ieri l’associazione per Terni Città Universitaria ha diffuso un comunicato stampa in cui nell’esprimere ”
soddisfazione per alcuni risultati positivi e concreti raggiunti a seguito delle varie problematiche sollevate riguardanti l’Università a Terni” , ribadiva che “l’Associazione vigilerà sugli impegni presi e che dovranno esser mantenuti e rispettati.”
Il riferimento era alla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini “ad assumere impegni concreti per la copertura finanziaria dei posti dei ricercatori per i corsi di Laurea in Economia, Ingegneria e Scienze dell’Investigazione”.
Dopo vari ringraziamenti l’associazione per Terni città universitaria nel comunicato ha attaccato sia il sindaco che la governatrice: ”
Lascia perplessi – scrive ACTCU – l’atteggiamento elusivo del Sindaco di Terni. Sindaco che dovrebbe avere a cuore il futuro della città, del polo universitario e dei giovani ternani.
Tralasciamo e non raccogliamo le rozze argomentazioni espresse dalla Presidente Marini, contro i membri dell’Associazione, in quanto prive di qualsiasi dignità di confronto democratico e di valore politico.
La Presidente Marini, invece di lanciare scomuniche gratuite all’Associazione, dovrebbe mettere in campo con urgenza iniziative e atti di programmazione in modo da bloccare l’emorragia di studenti universitari da Terni in fuga verso il Lazio.”
Nel comunicato, inoltre, si sottolinea come “l’unica cosa certa emersa nell’incontro a livello regionale è la clamorosa marcia indietro della Regione sulla realizzazione del “campus universitario” facendo venire meno investimenti per circa 11 milioni di euro (provenienti da Regione e Miur) per Terni, provocando in tal modo un danno all’economia locale.” e si avanza la proposta “della costituzione di un FORUM permanente, poiché in ballo non c’è solo il futuro dell’Università a Terni ma anche il futuro di una intera città.”
Questa mattina all’associazione per Terni città universitaria ha risposto il sindaco Di Girolamo:” “Suscita sconcerto – scrive sul sito istituzionale il sindaco – la china conflittuale e di rivendicazione esasperata che sembra aver preso l’associazione culturale per Terni città universitaria.L’associazione alla cui fondazione ed operatività ho dato io stesso un contributo fattivo prima di essere eletto sindaco, si era distinta per aver messo in piedi numerose iniziative, anche di grande spessore scientifico, tendenti a dare un contributo alla vita culturale della città ed avanzare proposte che favorissero il consolidamento e la qualificazione del Polo Universitario ternano-narnese.Mi sembra invece che negli ultimi tempi si sia scelta la strada della polemica – aggiunge Di Girolamo – che quando va oltre il reciproco rispetto, in specie quando si stratta di istituzioni pubbliche, non aiuta certo la soluzione dei problemi.Sappiamo tutti che, in un periodo nel quale le nuove regole sui decentramenti universitari ed i punti organico imposta dalla legge Gelmini accompagnata dai tagli rilevanti al Fondo di Finanziamento Ordinario (18,7%) hanno reso critica la situazione delle Università, portandola a scelte dolorose. In conseguenza di quella riforma i corsi di laurea triennali sono diminuiti di oltre il 30% e quelli specialistici di oltre il 25%. A subire queste chiusura sono stati soprattutto i corsi nelle sedi decentrate. Di queste il 34% ha subito una chiusura totale e le altre, come è successo a Terni e Narni, hanno avuto un ridimensionamento. In questo quadro di difficoltà le istituzioni, con il contributo di soggetti quali la Fondazione CARIT, hanno confermato il loro impegno per il mantenimento e la qualificazione della offerta formativa del Polo ternano. Lo hanno fatto anche con lo strumento del Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario che ha contribuito alla copertura dei costi per i contratti dei ricercatori. Ma anche attraverso un impegno diretto della Regione che, fra le pochissime in Italia ha coperto integralmente i costi dal diritto allo studio, facilitando così l’accesso agli studi universitari di tanti ragazzi. Stante le difficoltà del Consorzio a proseguire il suo intervento, ma anche in relazione ad un nuovo quadro di programmazione regionale e di interventi specifici in sede locale (vedi richiesta al MISE per il riconoscimento di Area di Crisi Complessa) abbiamo chiesto alla Regione ma anche alla Università un impegno ulteriore ed una rivalutazione sugli strumenti utili a perseguire gli obiettivi di maggiore qualificazione dal Polo Ternano e più forte integrazione con il territorio. Una prima risposta positiva è stata quella, da parte della Regione, di garantire risorse finanziarie che permettessero l’integrale mantenimento degli insegnamenti su Terni e Narni.
Un secondo risultato – conclude la nota di Di Girolamo – è stato quello di mettere in piedi una cabina di regia politica con la presenza di tutti i soggetti interessati: Regione, Università, ADISU, comuni di Terni e Narni, insieme ad un comitato tecnico, che definisca proposte e progetti utili a consolidare il quadro universitario a Terni e Narni, compreso quello dei servizi agli studenti, dalle residenze alla mensa, alle aule studio. n quella sede porteremo nuovamente le nostre posposte, pronti ad ascoltare quelle che verranno dagli altri interlocutori e cercare le soluzioni migliori per le nostre comunità”