“Cosa hanno in comune un omosessuale e uno che si riconosce in un sesso diverso? Si sono dovuti mettere insieme per fare massa critica. Tutte le mosse che stanno facendo le persone non eterosessuali sono contenute in un libro che io cito. Io credo che la maggioranza della popolazione non si riconosca in queste minoranze”.
Lo ha detto il generale Roberto Vannacci questa sera in un convegno “Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura”, organizzato da Nazione Futura a Roma.
“Ma io non mi rivolgo solo al mondo dei non eterosessuali – ha sottolineato ancora il generale – ma anche ai graffitari e ai delinquenti: una minoranza che ci costringe a mettere gli allarmi alle nostre case e macchine. Non parlo solo dei non eterosessuali”.
Dalla platea una persona gli ha chiesto conto, un po’ a sorpresa, di questo azzardato accostamento ‘gay-delinquenti’ e Vannacci ha chiarito, a modo suo, il suo pensiero: “Ho parlato di minoranze – ha detto – non le ho messe in correlazione tra loro. Non eterosessuali sono una minoranza: punto. Graffitari sono una minoranza: punto. Delinquenti sono una minoranza: punto. Non hanno nulla a che vedere l’una con le altre. Sono semplicemente delle minoranze”.