“Io chiamerei Riccardo Muti, gli direi, senti Muti, tu sei un direttore d’orchestra internazionale, ci dici che teatro ci serve qui a Terni, che teatro faresti tu”. Lo ha affermato in questa intervista che potete ascoltare, l’architetto Paolo Leonelli , in merito al recupero del teatro Verdi di Terni. Leonelli ne ha parlato in un incontro che si è svolto nel pomeriggio al cenacolo San Marco.
“Serve una riflessione – ha aggiunto l’architetto Leonelli – su cosa serva il teatro a Terni e che tipo di teatro si possa fare in quel posto. Si dovrebbe approfittare di questa occasione per fare una cosa rara e bellissima che non c’è nelle altre città; bisogna riflettere – ribadisce l’architetto – indagando anche con chi lavora nel mondo dello spettacolo ; è inutile fare un teatrino dove poi ci facciamo solo Brogelli, dovremmo avere l’ambizione di fare un teatro che possa ospitare opere significative per il centro Italia; questo sarebbe bello fare”.
“L’amministrazione comunale – sottolinea ancora Leonelli – sta facendo un errore pazzesco, quello di iniziare i lavori senza un progetto, si dovrebbero fermare”.
Secondo l’architetto Leonelli “l’amministrazione comunale non rifarà mai il Poletti perché hanno una mentalità operaista, niente ori, niente stucchi; rifanno il cinema Modernissimo”. Non è vero che il Poletti sarebbe una sorta di falso storico, come sostengono altri architetti, “questa gente ritorni a scuola – risponde Leonelli – non ha mai studiato; si ricostruisce quando ci sono gli elementi, si chiama anastilosi, e noi gli elementi li abbiamo perché ci sono le foto, ci sono i disegni del progetto, ci sono gli spolveri delle pitture, ci sono i colori delle pitture per cui noi potremmo ricostruire fedelmente il teatro Verdi e questa non sarebbe una operazione incolta, chi dice questo vada a studiare, torni a scuola, legga i libri. Il Petruzzelli, a Bari, l’hanno ricostruito come era , la Fenice, a Venezia, l’hanno ricostruito come era, a Rimini, il teatro neo classico progettato dal Poletti, lo stanno ricostruendo come era”.
“La prima cosa da fare – conclude Leonelli – è fermare i lavori e si dia l’incarico a gente che sa cosa significa fare teatro: ho detto Muti ma potrebbe essere Gigi Proietti, la presidente della RAI, Monica Maggioni ma con queste persone non può parlarci il singolo cittadino, dovrebbe essere il sindaco a fare queste verifiche o chi ci mette i soldi”.