Grave incidente di gioco, la società del giocatore infortunato, l’Accademia Calcio, decide di non proseguire nella partita contro l’Ortana perché i ragazzi sono sconcertati e scossi dall’infortunio del compagno di squadra, mentre la compagine avversaria vuole, invece, portare a termine il match.
Nel frattempo il ragazzo viene trasportato in ospedale dove viene operato subito dopo alla testa a testimonianza che non si trattava di un semplice infortunio ma qualcosa di più importante.
Arriva, poi, il verdetto del Giudice Sportivo che punisce la squadra del giocatore infortunato, l’Accademia, con la sconfitta a tavolino di 3-0.
È una storia triste, che lascia sbalorditi e perplessi per l’indifferenza provata per l’infortunio di un ragazzo e per l’importanza data da una società ai tre punti per la classifica ignorando completamente la salute di un ragazzo e dei pericoli corsi dallo stesso. E purtroppo non meno deprecabile la decisione del Giudice Sportivo anche se ha seguito nel formulare la propria sentenza quello che prevede il regolamento. È un regolamento, però, che va cambiato, che va integrato perchè in caso di un infortunio grave è comprensibile che i ragazzi di una società dilettantistica accusino uno sbandamento, un turbamento per cui risulta giustificabile l’abbandono dalla partita. Insomma anche in questo caso un pizzico di buon senso per integrare la norma non guasterebbe affatto.
Sull’accaduto e sulla sentenza del Giudice Sportivo c’è la presa di posizione della società, Accademia Calcio.
“La circostanza di avere interrotto una partita di calcio dilettantistico – si ripete, dilettantistico – poiché i compagni di squadra dell’atleta interessato, sconvolti dalle risultanze del gravissimo infortunio traumatico subito alla testa, per causa involontaria, da un avversario, rappresenta un segno di sensibilità e civiltà sportiva e giuridica. Il diritto alla salute prevale su ogni altra risultanza sportiva. La circostanza di vedersi comminata una sanzione di sconfitta a tavolino per tale motivo è una sconfitta del mondo dello sport. La decisione unilaterale di sospendere la partita mette in luce il comportamento antisportivo di una società, l’Asd Ortana Calcio, sulla quale preferiamo non soffermarci. Non abbiamo altro da aggiungere; non pensiamo ci sia bisogno di stigmatizzare il tenore di una decisione che il Giudice sportivo si è trovato ad adottare“.
L’avvocato Giuseppe Calò, fiduciario dell’Accademia Calcio, consapevole dell’imbarazzo del Giudice sportivo in un caso come questo, dichiara: “Sono sconcertato: da giurista, richiederò immediatamente al Comitato Regionale Umbro tutta, e dico tutta, la documentazione necessaria ad approfondire il tema. Da uomo di sport, oltre che giurista, mi dichiaro sconcertato: ma quali sono i confini dello sport dilettantistico, rispetto al risultato sportivo? Quali sono i vantaggi che un movimento trae da simili decisioni?”.