A Corinaldo la raccontano pure loro la storia del cannone di fico costruito come una specie di “arma finale” per una guerra medievale contro il paese sul cocuzzolo dirimpetto vale a dire Osta Vetere che, al tempo, si chiamava Montenovo. Dev’essere una specie di leggenda metropolitana ante litteram, se la stessa storia si racconta, per esempio, a Terni con protagonisti Miranda e Stroncone o per altri Miranda e Narni. C’è pure la variante in cui il cannone era di sambuco, comunque un tronco da rendere cavo con una certa facilità per usarlo come cannone. Caricato il tutto di esplosivo, pietre, chiodi ed ogni altro bendidio che possa far male, ecco lo sparo, con esplosione del cannone che provoca morti e feriti al suo intorno. La stessa storia la raccontano in merito a una guerra tra Isola e Pirano, due centri dell’Istria, o tra Osimo e Castelfidardo.
La differenza è che a Corinaldo il cannone di fico lo hanno ricostruito, rifatto insomma, e messo da parte nell’atrio del Municipio, poco lontano da un museo con costumi, attrezzi e arrni. Tutta roba del medioevo.
Corinaldo è stato una delle mete raggiunte da Wonder Umbria 2019, manifestazione motociclistica e turistica organizzata dal Moto Club Maxi Moto Group 2.0 (toccherà pure trovarlo il modo di scrivere il tutto con una sigla) di Terni. Un ruolo nell’ambito dell’avvenimento, ce l’ha l’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia che, come noto, riunisce tutti quei piccoli centri ricchi di storia e di bellezze naturali che vogliono essere attrattiva turistica. Per entrare tra i Borghi più Belli c’è bisogno di alcuni accorgimenti e cure che rendono unico ciascuno dei duecentonovanta paesi e centri turistici ammessi, sparsi in tutta Italia particolarmente accoglienti, curati nei restauri e nella gestione quotidiana. Sennò, fuori.
Gli ottantotto partecipanti a Wonder Umbria di questi borghi “col marchio di garanzia” ne hanno attraversati diciotto. In Umbria, Abruzzo, Marche. Cinque di essi sono stati sede di tappa: Santo Stefano di Sessanio, Corinaldo, Citerna, Bevagna, Castiglion del Lago. E poi Piediluco sede ufficiale della partenza e dell’arrivo. E così c’è stato modo di fare anche una puntatina a Campo Imperatore, alla Rocca di Calascio, di godersi il panorama umbro dalla piazza-terrazza di Citerna, di ammirare un anticipo del mercato delle gaite di Bevagna, di visitare il palazzo della Corgna a Castiglione che, oltretutto, sta sul lago Trasimeno, di conoscere un po’ meglio la Collegiata di Lugnano.
E soprattutto c’è stata l’occasione di fare conoscenze, di sentirsi tra amici, al di fuori di qualsiasi pur minima competizione. E di raccogliere fondi per la solidarietà che quest’anno sono andati al gruppo Diversamente Disabili, giovani che, per incidenti, hanno riportato danni fisici. Un loro rappresentante, Luca Guerzoni, c’era proprio con la moto a Wonder Umbria, portandovi un di più in fatto di allegria, di giovialità, di simpatia, di esempio.
Che dire della partecipazione di moticicliste determinate, grintose come quelle dei gruppi MissBiker e DonneinSella? Alcune di loro sono state capaci di far respirare polvere a tanti piloti “provetti”.
Per la verità qualcuno esperto (e senza virgolette) ce n’era: Giampiero Findanno, uno che si è spellicciato, qualche Parigi-Dakar e Giampiero (pure lui) Pagliochini, il quale in moto ha fatto tanti di quei chilometri in giro per il mondo che per contarli si arriva alle cifre a sei zeri: una spcie di “turista per sempre”. Loro però si sono dedicati al percorso off road: fango, viste le “belle” giornate; sassi, tratturi ma anche spazi incontaminati, panorami mozzafiato. Anche con loro c’era una donna, Floriana Elli. Chissà che non gli abbia fatto mangiare un po’ di polvere pure a loro e al resto del gruppo?