Sabato pomeriggio, nella “Casa delle donne” di Terni, si è svolta la prima delle tre giornate dedicate alla figura di Mario Mieli , tra i padri fondatori del movimento omosessuale italiano. L’Associazione Esedomani Terni, in collaborazione con Agedo Terni, Terni Donne, la Casa delle Donne, e con il patrocinio del Comune di Terni , infatti, ha organizzato uno wokshop sulla vita e l’opera di Mieli:”Elementi di critica omosessuale”. I prossimi due appuntamenti sono previsti per il 22 e il 29 aprile.
Sabato, a Terni, sono intervenuti , Andrea Maccarrone, attivista gay , e Franco Buffoni, docente universitario che ha presentato un documentario, da lui realizzato , su Mario Mieli.
Ma chi è stato davvero Mario Mieli? “E’ stato un intellettuale, un attivista degli anni 70, morto suicida nell’83, a soli 31 anni; è conosciuto per il suo saggio più importante che lo ha reso celebre anche all’estero – Elementi di critica omosessuale – del 1977. ” “Mieli – aggiunge Maccarrone -è stato un grandissimo, carismatico e per certi versi eccentrico attivista capace di andare a interviste alla RAI perfettamente vestito da donna, capace di dissacrare perché la sua volontà era quella di scardinare il sistema attraverso l’utilizzo della propria immagine, del proprio corpo .”
“E’ una figura molto controversa anche all’interno del mondo omosessuale – sottolinea Maccarrone – quando parla di sessualità, quando parla di educazione, quando parla di capacità polimorfa del desiderio delle persone, crea da pensare anche al movimento omosessuale attuale; lui allora contestava con forza la richiesta di matrimonio per le coppie omosessuali, oggi non sappiamo cosa farebbe; vedeva questa scelta come una decisione di normalizzarsi e invece la liberazione sessuale , secondo lui, era un elemento rivoluzionario”.
Coloro che criticano aspramente il pensiero di Mario Mieli, alcuni erano presenti sabato pomeriggio alla “Casa delle donne” , ne parliamo in altra parte del giornale, sostengono che Mieli fosse un fautore della pedofilia. Questo è il marchio più infamante per la figura di Mario Mieli. “Si cita sempre una pagina, questa pagina non può essere interpretata staccandola dal resto dell’opera – sostiene Andrea Maccarrone – Mario Mieli non era assolutamente pedofilo, la sua era una provocazione quando parla di educazione e di sessualità nell’infanzia , il complesso di Edipo, il complesso di Elettra, le fasi di sviluppo della sessualità nel bambino le inventa la psicanalisi, non Mario Mieli”.
“Secondo il suo pensiero – afferma Maccarrone – nel percorso di educazione , che lui chiama educastrazione, i bambini e le bambine vengono costretti, di fatto, all’eterosessualità; tracciando il proprio desiderio, Mario Mieli, in realtà , immagina una educazione più rispettosa dei bambini, della loro identità, del loro percorso naturale di formazione non attraverso la violenza ma attraverso la possibilità di dare ai bambini di esprimersi in maniera più libera e , quindi, non vivere la nevrosi di una sessualità negata. Ciò avviene perché nella famiglia tradizionale, nella nostra cultura, si presuppone la eterosessualità delle persone”.