A Terni esiste un meraviglioso angolo di verde sconosciuto ai più. È iil Giardino delle Farfalle ospitato all’Inter del Parco Fluviale del Nera in Strada di San Martino. È diviso in quattro settori ognuno dei quali rappresenta un ambiente naturale diverso: ambiente agrario, ambiente macchia mediterranea, ambiente boschivo e ambiente piante officinali. Il giardino, dove sono state impiantate molte specie botaniche autoctone e tante altre saranno donate dal Garden Club e da Pro Natura, costituisce un’oasi dove le farfalle possono nutrirsi, riprodursi e sostare durante gli spostamenti. Una parte del giardino, in prossimità del grande gazebo, è intitolato a Las Mariposas, le tre sorelle chiamate “le farfalle” per la loro bellezza, eroine della guerra di liberazione domenicana contro la dittatura di Trujillo Molina. Il giardino, infatti, come spiega una nota, vuole essere anche luogo simbolo di ricordo e riflessione contro la violenza sulle donne.
Oggi, in occasione della XV giornata nazionale del giardino, il locale Garden Club ha scelto questo suggestivo luogo per l’iniziativa dal titolo “Alberi e arbusti in città: operatori di “bella” salute”. “L’obiettivo, spiega Laura Chiari Bartolocci Presidente del Garden Club Terni, è sviluppare il senso di appartenenza e di rispetto nei confronti della natura; educare all’importanza dell’arredo verde cittadino quale espressione del livello di cultura di una comunità; sensibilizzare ai messaggi di poetica bellezza che possono essere trasmessi da un semplice fiore, albero o filo d’erba. In sintesi conoscere e formare nei cittadini una coscienza ambientalistica che li induca ad amare proteggere e difendere ogni aspetto del territorio”.
La mattinata promossa dal Garden Club è iniziata con una visita guidata del giardino e una passeggiata lungo il fiume Nera alla quale ha fatto seguito la conferenza dal titolo “Bioindicatori di qualità ambientale: api e farfalle” tenuta da Chiara Argenti, dottoressa in Scienze Biomolecolari Applicate. Il Professor Roberto Venanzoni dell’Università degli Studi di Perugia ha infine presentato il volume “Una cascata… di biodiversità”
“Si tratta di una pubblicazione – ci ha spiegato Stefano Notari responsabile dell’Ati 165 M Marmore Falls – realizzata dai ragazzi che operano nei centri di educazione ambientale della Cascata delle Marmore, di Piediluco, nelle Sezioni Museali Ornitologica e Micologica di Collestatte e nel Parco fluviale urbano di San Martino, tutti collegati al sistema delle acque: il lago di Piediluco ed il fiume Nera. È uno strumento che sarà dato a tutti gli insegnanti delle scuole che visitano la Cascata delle Marmore perché sappiamo che questa è un sito di interesse comunitario ed una zona di protezione speciale. Quindi – conclude Notari – uno strumento in più per conoscere la parte naturalistica della Cascata delle Marmore”.