“Questa potrebbe essere l’ultima edizione del ‘Terni Popoli e Religioni film festival’. Lo dico tutti gli anni, ma ora la situazione è abbastanza disperata. Se non c’è una risposta da parte delle istituzioni, dei privati, dei cittadini il festival del cinema di Terni chiuderà perché ormai non ce la facciamo più neanche con il volontariato”.
L’accorato appello è del direttore artistico del festival Arnaldo Casali che annuncia una sottoscrizione ed una raccolta fondi per salvare “un festival cinematografico internazionale per la città e della città”.
Per ora il Festival ha potuto beneficiare di 17 mila euro ottenuti attraverso la partecipazione ai bandi della Fondazione Carit e di un finanziamento ministeriale di 10 mila euro. Il vicesindaco Andrea Giuli si è detto rammaricato per “non poter contribuire economicamente alla riuscita di questo importante evento perché dalla bozza di programma che ho avuto modo di leggere – ha dichiarato – il festival appare più avvincente e coinvolgente del solito”.
Non da meno il vescovo monsignor Giuseppe Piemontese che ha ricordato “prima del Comune è andata in dissesto la diocesi, quindi so cosa significa fare i conti, rispettare gli impegni e sono un po’ preoccupato”.
Nonostante le preoccupazioni, comunque, la macchina organizzativa è in piena attività.
Quest’anno il festival, intitolato ‘First man’, è dedicato al primo uomo sbarcato sulla luna “per mettere l’uomo al centro, ha affermato il vescovo Piemontese, in un tempo in cui la vita umana vale poco e ci sono ragazzi che ammazzano per 10 euro. L’uomo come valore assoluto che non si può toccare”.
Due i focus che quest’anno caratterizzeranno “Terni Popoli e Religioni film festival”: il volontariato e l’Italia.
Accanto alle proiezioni cinematografiche il festival, in programma dal 9 al 17 novembre, proporrà anche un seminario filosofico con laboratori dedicati alle scuole di ogni ordine e grado, un concorso specifico sul volontariato, musica, danze e gastronomia con le eccellenze locali.