La FISH (federazione Italiana per il Superamento dell’handicap) e la FAND (Federazione Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) dell’Umbria hanno incontrato nei giorni scorsi il commissario all’emergenza sanitaria della regione, Massimo D’Angelo al quale hanno chiesto assicurazioni sulla possibilità di sottoporre alla vaccinazione le persone che rappresentano. D’Angelo ha risposto che ” pur condividendo appieno le motivazioni delle Federazioni, la Regione è ancora in attesa di ricevere le 50 mila dosi aggiuntive di vaccini da destinare anche alle persone con disabilità, precisando comunque che ancora non è in grado di fornire una indicazione sui tempi previsti”.
FISH e FAND “oltre le incertezze relative alla tempistica, sulla base di quanto dichiarato dal Commissario Straordinario, ritengono comunque preoccupante il fatto che in Umbria non siano stati ancora indicati precisi e chiari criteri per definire le priorità per procedere alla vaccinazione e nemmeno le modalità di somministrazione sono chiare: a casa? Presso i centri vaccinali? Se ne deve parlare al più presto per arrivare già pronti quando ci saranno i vaccini. Su questo punto gli interlocutori istituzionali si sono assunti precisi impegni”.
Affrontato anche il tema dei “caregiver”, i famigliari che si occupano di disabili nel caso di un loro ricovero in ospedale, che non è di facile soluzione.
Così come risulta difficile vaccinare gli stessi “caregiver” perché “ad oggi non sono disponibili le dosi di vaccino necessarie e comunque non è prevista nel piano nazionale”.
Riguardo al tipo di vaccino che verrà utilizzato è stato confermato che alle persone con disabilità verrà somministrato il vaccino Pfizer, non è chiaro comunque come si procederà nel caso di necessità di somministrazione a domicilio.
I Presidenti di FISH Umbria Marialuisa Meacci e di FAND Umbria Enrico Mariani, alla fine dell’incontro hanno tenuto a sottolineare che uno degli impegni più significativi è stato quello che “criteri e procedure, relative al piano di vaccinazione delle persone con disabilità, saranno da subito condivise con i medici di medicina generale e con i distretti affinché, già prima della disponibilità dei vaccini, siano pronti ad informare e ad adottare correttamente i protocolli per la
somministrazione”.