“Stiamo raccogliendo le proposte delle famiglie dei disabili, che chiedono a gran voce la modifica del nuovo modello di PEI (piano educativo individualizzato dell’alunno/studente con disabilità) emanato dal precedente ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il nuovo modello presenta delle criticità che stiamo lavorando per rimuovere”.
E’ quanto afferma la senatrice ternana della Lega Valeria Alessandrini, responsabile Istruzione Lega Umbria e membro della VII° Commissione Istruzione e XI° Commissione Lavoro, a Palazzo Madama.
“Per rendere davvero inclusivo il percorso di stud – sostiene la Alessandrini – è prioritario rivedere almeno tre aspetti del nuovo Pei. Il concetto di esonero: ogni materia, anche la più ostica, può essere resa accessibile e semplificata, dando così la possibilità a tutti, di fruirne. Il nostro obiettivo è che non venga lasciato indietro nessuno e che nessuno si senta diverso.
Assegnazione ore di sostegno: le ore di sostegno vanno quantificate ed assegnate in base ad una certificazione clinica e scientifica, e non sul concetto di ‘debito di funzionamento’. Tale spersonalizzazione mette in secondo piano l’alunno e le sue peculiarità, vedendo la diversità come un gap da colmare, piuttosto che come un capitale umano e di esperienza, da cui tutti possiamo attingere
Ore fuori dalla classe: il nuovo modello di PEI ripropone di fatto il concetto, secondo noi superato, di ‘aula di sostegno’ e di ‘attività individuali’. Siamo favorevoli ai laboratori e a tutte quelle attività che vengono svolte fuori dalla classe, ma non è possibile parlare di un vero e proprio tempo scuola individuale, senza la chiara identificazione di uno spazio e di un progetto.
Come Lega – conclude la senatrice Alessandrini – puntiamo sul principio di autodeterminazione e sull’attiva partecipazione delle famiglie e dello studente con disabilità, nelle decisioni che li riguardano. Avallare questo nuovo modello di Pei, significherebbe fare un balzo all’indietro dal punto di vista culturale, a tal proposito, impegneremo per rimuovere gli ostacoli che minano una concreta e fattiva inclusione”.