“La curva epidemica lentamente, lentamente, sta scendendo, ma negli ultimi giorni sembra essersi quasi fermata”.
Lo ha detto Marco Cristofori, del nucleo epidemiologico della Regione, nella videoconferenza stampa di aggiornamento settimanale sull’andamento del coronavirus.
“L’indice Rt sugli ultimi 14 giorni è a 0,98 mentre è a 0,90 quello italiano – ha aggiunto – e per questo la curva tende ad appiattirsi. Il rapporto positivi-tamponi ad oggi a livello regionale è pari a 5,23. L’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti in Umbria è 78,26, in provincia di Perugia 78,40 e in quella di Terni è 77,87. I dati nel Ternano hanno manifestato una leggera ma non significativa crescita. Per quanto riguarda i distretti l’incidenza è su livelli sotto 200, compresi Alto Chiascio ed Alto Tevere, tranne Montefalco che è l’unico comune con più di 5.000 abitanti con un’incidenza sopra 200 casi ogni 100mila abitanti. Nel complesso l’Umbria ha un tasso di incidenza fra i più basse d’Italia dopo Bolzano e Molise. Non dobbiamo abbassare la guardia, ha esortato Cristofori, perché con le liberazioni che abbiamo avuto potremmo aspettarci un nuovo aumento dei contagi.”
Sulle fasce di età in relazione ai contagi si è soffermata Carla Bietta del nucleo epidemiologico della Regione.
“Le fasce di età più giovani, oggi, sono tutte un po’ sopra il dato medio regionale, l’unica inferiore è la popolazione fra 0 e 2 anni. I 19-24enni e i 25-44enni restano ad un livello oltre la media, mentre le fasce anziane sono più basse. Per quanti riguarda i ricoveri continua la discesa di quelli ordinari, si è un po’ arrestata nelle terapie intensive (ora 33), i decessi sembrano fermarsi. Per tasso di letalità l’Umbria è fra le ultime regioni italiane con un 2,5%, la più alta è 4,2 e la più bassa 1,6. In questa fase è giusto tenere conto anche delle temperature esterne e osserviamo che, con l’incremento di quest’ultime, tendono a ridursi i casi di positività”.