Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in Umbria è pesante.
L’ultimo Bollettino Excelsior aggiornato al mese di novembre 2021 fotografa ben 330 posti vacanti stimati per cuochi e camerieri, 304 per operai edili specializzati, 258 operai metalmeccanici, mentre la disoccupazione giovanile (15-24 anni, fonte Istat) arriva al 27,2% nel 2020. Quasi un giovane su tre.
Un quadro generale di cui tiene conto e da cui parte la Camera di Commercio dell’Umbria che ha elaborato quest’anno un piano di formazione rivolta agli studenti degli Istituti secondari superiori, indirizzato alla crescita delle competenze digitali e dell’approccio imprenditoriale. Un programma che vuole accompagnare i giovani nel mondo del lavoro nella consapevolezza che l’orientamento 4.0 è decisivo per far incontrare a migliaia di giovani le professioni e i mestieri del domani.
Basti pensare alla crescente richiesta di “competenze green”, il 77% delle aziende in Umbria le ritiene necessarie. Che siginifica ad esempio, per un ingegnere edile saper lavorare in un’ottica di risparmio energetico e per un cuoco, lavorare riducendo al minimo gli sprechi alimentari.
Il programma di orientamento al lavoro prevede progetti di impresa simulata, laboratori per illustrare ai ragazzi come elaborare un curriculum e le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Gli studenti partecipando ai laboratori potranno anche conoscere da vicino come è strutturato il sistema imprenditoriale, i mercati esteri, previste anche lezioni sul Modello Olivettiano. Un focus particolare sarà dedicato all’Europa con il laboratorio “Europa New”. Gli incontri formativi sono destinati a promuovere la conoscenza delle caratteristiche dell’Unione Europea, del funzionamento delle sue istituzioni, dei principi di libera circolazione all’interno della UE.
“Lo scenario occupazionale in cui ci muoviamo è tristemente noto – spiega il Presidente dell’Ente camerale, Giorgio Mencaroni – qui in Umbria la disoccupazione giovanile sfiora il 30% e nello stesso tempo abbiamo migliaia opportunità di lavoro non coperte. Tutto questo frena ripresa e sviluppo. Un paradosso che riguarda non solo l’Umbria, ma il mercato occupazionale italiano. In questo quadro il nostro impegno nella formazione – conclude Mencaroni – vuole essere un contributo alla scelta del percorso lavorativo e della carriera da intraprendere, che sia più consono alle proprie capacità e con maggiori opportunità di occupazione”.