Piazza dell’orologio a Terni presenta un bel colpo d’occhio per la manifestazione regionale di protesta organizzata da Cgil-Cisl e Uil contro la manovra economica del governo Draghi nonostante la pioggia che si è abbattuta sulla città per gran parte della mattinata, a un certo punto un vero diluvio.
Lavoro, fisco e pensioni sono stati i tre grandi temi messi al centro dai sindacati, che hanno prima incontrato il prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, al quale è stata consegnata la piattaforma con le richieste delle tre organizzazioni al governo, e poi sono scesi in piazza in concomitanza con le altre manifestazioni che si sono svolte in molte città italiane.
La manifestazione di Terni, alla quale hanno partecipato lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, ha messo al centro anche l’Umbria e la necessità di un cambio di passo per il rilancio della regione, a partire proprio dalla manifattura ternana, elemento strategico per l’intera economia umbra.
Sul palco, insieme ai tre segretari dell’Umbria, Vincenzo Sgalla (Cgil), Angelo Manzotti (Cisl) e il neo eletto Maurizio Molinari (Uil) hanno preso la parola un’infermiera (Carolina Galeazzi), un operaio di Ast (Emiliano Petralla), una pensionata (Vania Cittadini) e un lavoratore dell’Eskigel (Gennaro Giordano).
Ha concluso la manifestazione Andrea Cuccello, segretario confederale della Cisl. Cuccello ha sottolineato l’importanza della riforma fiscale: “io lo voglio dire , la riforma deve andare a premiare i più grandi contribuenti sul territorio nazionale che sono lavoratori dipendenti e pensionati che rappresentano l’85% del gettito Irpef”.
Cuccello ha confermato disponibilità verso il Governo per proseguire un percorso concertativo di rilancio per il Paese, che parta però dal lavoro. “Un lavoro stabile e di qualità – ha aggiunto. Diciamo al governo che ci siamo con grande senso di responsabilità. Il miliardo di euro sul reddito di cittadinanza – ha detto ancora Cuccello – è una cosa positiva però c’è l’esigenza di fare in modo che il Paese esca da una logica assistenzialistica , abbiamo bisogno per il futuro di lavoro, contrattualizzato, che dia certezze ai giovani e soprattutto possibilità di sviluppo. Questo vogliamo come Cgil-Cisl e Uil.”