C’è un fatto accaduto la scorsa settimana che, chissà perché, non ha avuto eco specialmente in Umbria. La quale invece dovrebbe essere fortemente interessata, soprattutto per la crescita e lo sviluppo del suo Sud.
L’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno centro settentrionale ha siglato un accordo con l’Adsp dell’Adriatico centrale. In pratica è stato siglato un impegno di collaborazione tra i porti di Civitavecchia e quello di Ancona (e i porti minori loro collegati) allo scopo di “integrare la rete infrastrutturale comunitaria con una trasversale mediterranea”. Un ponte tra territori, che unirà il Tirreno centro settentrionale all’Adriatico centrale.
L’accordo – è stato specificato – rientra nell’ambito della strategia macroregionale Adriatico-Ionica e mira alla promozione di una strategia comune finalizzata a cogliere le occasioni di sviluppo che possono nascere da un collegamento trasversale fra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”.
Sì, anche l’Umbria. Perché è di ferrovie che si parla, e il collegamento più “naturale” tra i porti di Civitavecchia e Ancona resta al momento quello che si snoda in territorio regionale, vicino e parallelamente al confine sud. Ma l’Umbria non ha mandato segnali di attenzione, almeno per il momento, ad agganciare un’occasione.
Lazio, Abruzzo e Marche puntano su una trasversale che porterebbe al potenziamento della linea ferroviaria tra Civitavecchia e Ancona, anche attraverso il vagheggiato ammodernamento della tratta Orte – Civitavecchia. Un’infrastruttura, da realizzare con contributi europei, e che collegando il porto laziale a quello marchigiano, potrebbe passare per Orte, Terni, Spoleto, Foligno. Un disegno ambizioso: “La direttrice tirreno-adriatica _ specifica il presidente dell’Adsp di Civitavecchia, Francesco Maria Di Majo – potrà costituire un corridoio intermodale innovativo che, partendo dalla Spagna e passando per Civitavecchia, arriverebbe fino ai Paesi balcanici, determinando notevoli risparmi sia di tempo che di costi diretti e indiretti, ma soprattutto indubbi vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale derivante dal trasporto su strada”.
Alla cerimonia della firma, a Civitavecchia, erano presenti il viceministro ai Trasporti, Riccardo Nencini, il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli ed ovviamente rappresentanti delle regioni Lazio, Abruzzo, Marche. E l’Umbria?