Ancora un incontro interlocutorio, ancora nessun passo avanti concreto nel progetto di reindustrializzazione dello stabilimento ternano della Treofan.
Questa la situazione all’indomani dell’incontro in video-conferenza sulla vertenza Treofan convocato dal ministero dello sviluppo economico.
Ci sarebbe aziende interessate, più di una, ma di esse non vengono svelate i nomi e per favorire una soluzione positiva è stata prorogata la cassa integrazione per i 130 lavoratori che oggi pomeriggio si sono riuniti in assemblea.
Al termine dell’assemblea Femca-Cisl, Filctem-Cgil, Uiltec, Ugl chimici hanno diffuso una nota in cui si uniscono “alla grande preoccupazione manifestata dalle maestranze”.
“Dopo 11 mesi di cassa integrazione – aggiungono le organizzazioni sindacali – ancora non sono evidenti progetti concreti per la reindustrializzazione del sito che possano anche traghettare il rilancio dell’intero polo chimico ternano all’insegna dello sviluppo sostenibile; rimangono sul tavolo le dichiarazioni rispetto ad interessamenti volti alla riconversione delle attività sulle quali advisor ed istituzioni stanno lavorando.
Al fine di gestire al meglio queste possibili ipotesi è stata messa a disposizione un anno di cassa integrazione in deroga legata all’area di crisi complessa, che potrà avviarsi previo confronto e accordo fra le parti.
Gli ammortizzatori sociali rappresentano un mezzo per il raggiungimento dell’obiettivo finale, che rimane la reindustrializzazione, con conseguente ricollocazione di tutti i lavoratori”, per questo concludono i sindacati, “siamo a sollecitare tutte le istituzioni affinché venga velocemente riconvocato il tavolo ministeriale per entrare nel merito ed analizzare le ipotesi e la loro effettiva realizzazione.”